Agorà della Lettura, Lucia Frattarelli Fischer presenta “La Livornina”
“La Livornina: alle origini di una città cosmopolita” è il libro di Lucia Felici edito da Viella che sarà al centro della presentazione e lettura venerdì 21 marzo alle 17.30 al centro commerciale Fonti del Corallo a Livorno, al primo piano nell’atrio centrale
“La Livornina: alle origini di una città cosmopolita” è il libro di Lucia Felici edito da Viella che sarà al centro della presentazione e lettura venerdì 21 marzo alle 17.30 al centro commerciale Fonti del Corallo a Livorno, al primo piano nell’atrio centrale.
Protagonista della terza presentazione all’Agorà della Lettura promosso dal centro commerciale stesso e organizzato dall’agenzia Scorpio Comunicazione e pubblicità, sarà Lucia Frattarelli Fischer che nel libro della Felici approfondisce in un capitolo la genesi e l’applicazione della legge Livornina. Membro esperto del Centro Interdipartimentale di Studi Ebraici (CISE) dell’Università di Pisa Lucia Frattarelli è socia della Società degli storici di Storia Moderna della Società Storica Pisana, della Società di Demografia Storica e dell’ associazione Italiana per lo studio del giudaismo (AISG). L’autrice studia i caratteri dell’insediamento e l’elaborazione dell’individualità collettiva e “nazionale” di minoranze non cattoliche a Livorno e in Toscana (Armeni, Greci, Ebrei, Portoghesi nuovi cristiani) attraverso la documentazione prodotta dalle autorità statali, dai tribunali dell’Inquisizione e nelle fonti private.
Il volume si propone di fornire un’edizione dei tre testi delle Livornine – già in parte pubblicate, ma di difficile reperimento per i non specialisti -, corredata di saggi miranti a ripercorrerne la storia e ad analizzare il loro significato giuridico, politico, culturale, le loro caratteristiche e i suoi limiti dall’ideazione al XVIII secolo. Scopo del libro è contribuire allo studio della tolleranza religiosa nell’Europa moderna e alla riflessione attuale sulla convivenza multiconfessionale, mostrandone un esempio straordinario nell’Italia della Controriforma a un vasto pubblico. Tale fu la società nata a Livorno grazie alle Livornine. Emanate dal granduca di Toscana Ferdinando I de’ Medici nel 1591, 1593 e nel 1595, la legge del 1593, conosciuta come Livornina, concesse la possibilità agli ebrei sefarditi e a diverse comunità acattoliche di vivere secondo la propria fede. L’intento del granduca era quello di inserire il suo Stato nei grandi traffici economici internazionali e di rafforzarlo nel contesto politico italiano ed europeo: aprire Livorno ai principali attori del commercio contemporaneo, senza limitazioni confessionali, era funzionale a tale progetto. Livorno divenne in effetti un porto franco di raggio mondiale. Tuttavia, la Livornina consentì anche la nascita di una “città delle nazioni” che, pur nei suoi limiti, rappresentò un modello di convivenza religiosa e di prosperità economica nel teatro dei conflitti religiosi coevi.
Il volume è arricchito da un dossier a colori che insieme ai documenti presenta una visione dei caratteri di Livorno città delle Nazioni.
Il volume curato Lucia Felici, ordinaria di storia moderna dell’università di Firenze, il cui principale campo di indagine riguarda la storia culturale e sociale dell’Europa del Cinquecento, si avvale degli studi di specialisti che nel tempo si sono occupati della storia di Livorno.: Stefano Villani Daniele Edigati Lucia Frattarelli Fischer, che a lungo si è occupata della presenza delle minoranze religiose e della storia della città di Livorno, Lorenzo Benedetti e Massimo Bomboni due giovani dottori di ricerca che hanno già pubblicato importanti volumi sulla presenza dei Greci ortodossi a Livorno ( Benedetti) e sul ruolo della famiglia olandese dei Lus nello sviluppo del commercio del porto di Livorno a fine Cinquecento. L’edizione curata dalla Casa Editrice di Roma Viella, importante casa editrice di Storia, è arricchita da un dossier a colori che insieme ai documenti presenta una visione dei caratteri di Livorno città delle Nazioni.
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