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Al Museo della Città la mostra “Facciamo pace?!” che dà voce ai bambini delle guerre

Venerdì 14 Novembre 2025 — 17:36

Fino al 21 novembre al Museo della Città un percorso emozionante raccoglie disegni, testimonianze e appelli dei piccoli coinvolti nei conflitti di Gaza, Ucraina, Siria, Afghanistan e Africa: un invito a riflettere, educare e costruire insieme una cultura della pace

di Giulia Bellaveglia

La mostra “Facciamo pace?! – La voce dei bambini sulla guerra”, organizzata dalla Comunità di Sant’Egidio e visitabile gratuitamente al Museo della Città fino a venerdì 21 novembre, nasce con un’intenzione semplice e radicale: restituire parola a chi, troppo spesso, non ce l’ha. Il percorso espositivo invita infatti a vedere e “ascoltare” il conflitto attraverso gli occhi dei bambini, cogliendone paure, ferite e desideri. Ne emerge un messaggio netto che attraversa epoche e latitudini: basta guerra, c’è bisogno di pace. A parlare sono i bambini di Gaza, dell’Ucraina, dell’Afghanistan, della Repubblica Democratica del Congo, del Burkina Faso, del Mozambico, della Siria. Storie diverse, accomunate dall’urgenza di un appello: fermare la violenza. “Noi non siamo dalla parte di questo o di quello – spiega Anna Ajello della Comunità di Sant’Egidio – Siamo dalla parte dei bambini e basta. Guardando con i loro occhi si capisce benissimo che la guerra è una follia. Abbiamo scelto uno spazio della cultura perché la cultura è libertà, pensiero critico. È uno degli strumenti più forti contro la guerra. La mostra apre una riflessione che poi continua in classe”.
Il percorso affianca le testimonianze dei minori che oggi vivono sotto le bombe a quelle dei coetanei cresciuti in pace, ma che hanno incontrato anziani sopravvissuti ai bombardamenti su Livorno o letto i diari della Seconda guerra mondiale. Un dialogo tra generazioni che diventa strumento di conoscenza e responsabilità collettiva. Oltre ai disegni e ai testi realizzati dai bambini, il percorso propone attività e laboratori destinati alle scuole. Sono già circa 700 gli studenti prenotati e numerose le iniziative future come la Scuola della pace, i laboratori di Natale e, a maggio, la Giornata cittadina per la pace. “La pace non è un diritto acquisito – aggiunge l’assessora alla cultura Angela Rafanelli – va coltivata ogni giorno. Parlare ai ragazzi è fondamentale, perché sono il presente. Le loro parole sono semplici, ma potentissime. Siamo cittadini di un mondo interconnesso: la pace non è solo un ideale, oggi è una necessità strategica”.

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