Aperta la mostra dedicata a Rodolfo Siviero
Allestita nei luoghi della sua infanzia, a Guardistallo, la mostra offre un percorso coinvolgente tra fotografie, documenti, testimonianze e riproduzioni di opere d’arte, che raccontano la vita e l’impegno di un uomo che ha segnato profondamente la storia culturale e civile del nostro Paese. La mostra sarà visitabile fino al 26 ottobre
Inaugura oggi alle ore 17 al Centro Espositivo del Comune Vecchio di Bibbona e prosegue alle 18.30 al Teatro Marchionneschi di Guardistallo la mostra dedicata a Rodolfo Siviero (1911–1983), figura affascinante e controversa, protagonista assoluto della tutela del patrimonio artistico italiano nel Novecento. Un progetto espositivo promosso e realizzato dalla Regione Toscana e dai Comuni di Guardistallo e Bibbona, l’allestimento è a cura di Coop Itinera. La mostra racconta l’uomo, lo spione, il patriota: un ritratto a tutto tondo di Siviero, conosciuto come il “007 dell’arte”, per la sua instancabile attività di recupero delle opere trafugate durante la Seconda guerra mondiale. Ma Siviero fu molto di più: intellettuale visionario, diplomatico raffinato, appassionato d’arte, è stato uno dei principali artefici della restituzione all’Italia di capolavori come il Discobolo Lancellotti. Allestita nei luoghi della sua infanzia, a Guardistallo, la mostra offre un percorso coinvolgente tra fotografie, documenti, testimonianze e riproduzioni di opere d’arte, che raccontano la vita e l’impegno di un uomo che ha segnato profondamente la storia culturale e civile del nostro Paese. Dall’infanzia in Toscana agli anni fiorentini, dal controverso avvicinamento al fascismo alla svolta nella Resistenza, fino al lungo dopoguerra vissuto in prima linea per restituire al patrimonio italiano le sue opere perdute: la biografia di Siviero è il filo conduttore di una narrazione potente e attuale. Un’intera sezione è dedicata alla sua visione dell’arte come bene collettivo e democratico, al suo legame con la pittura moderna e con Giorgio De Chirico, di cui fu estimatore e collezionista, e al suo impegno culturale alla guida dell’Accademia delle Arti del Disegno. Nel solco del suo pensiero, questa mostra non è solo un omaggio, ma anche un invito a riflettere sul valore della memoria, della tutela e della responsabilità collettiva nei confronti del nostro patrimonio artistico. Oggi più che mai, in un’epoca segnata da conflitti e crisi globali, difendere l’arte significa difendere la storia, l’identità e il futuro di un popolo. La mostra resterà aperta al pubblico fino al 26 ottobre.
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