Domenica visita al Cimitero Monumentale ebraico
Proseguono le visite nei siti ebraici grazie alla Comunità ebraica di Livorno e ad Amaranta servizi. Costo euro 10,00 a persona.
Il Cimitero Monumentale di viale Ippolito Nievo fu costruito nel 1840, in ossequio delle disposizioni granducali toscane che obbligavano le Nazioni presenti a Livorno a trasferire i loro camposanti fuori dalla nuova cinta daziaria, costruita a partire dal 1938. Il cimitero si estende su una superficie di circa 10.000 metri quadri ed ospita quasi 4000 sepolture databili tra il 1840 e il 1901 quando fu interdetto perché troppo vicino alle abitazioni di Barriera fiorentina. Vi si accede da viale Ippolito Nievo, attraverso una cancellata in ghisa decorata, restaurata da pochi anni grazie alla Comunità ebraica di Livorno e alla Fondazione Cassa di Risparmi. Qui sono presenti le sepolture della famiglia Chayes, la famiglia Attias, la famiglia Rosselli, rabbini, come Costa e Coriat, Benamozegh, la famiglia Modigliani. Livorno, può essere, un luogo da cui partire per approfondire la cultura ebraica, o per tornare alle proprie radici. Un piacevole soggiorno, con il mare a due passi e tanta storia da scoprire. Una città tutta da scoprire, dove le radici toscane si fondono con le culture del Mediterraneo, creando atmosfere cosmopolite, vivaci e colorate. Città che fa del mare l’elemento principe della vita, fonte di ispirazione, sia nella quotidianità della sua immagine dall’architettura, all’urbanistica, alla gastronomia. Un mare addomesticato, che attraverso un complesso sistema di canali penetra nella città e si trasforma in vie acquatiche, un tempo a vocazione commerciale adesso per il diporto e il turismo . Una città giovane, nata poco più di quattro secoli fa, da un ambizioso e spregiudicato progetto politico, economico ed urbanistico dei Granduchi della Toscana, che grazie alla loro lungimiranza hanno creato una città portuale, cosmopolita, ricca di contaminazioni e influenze culturali. Gli Ebrei sono presenti a Livorno a partire dalla fine del 1500, grazie alla politica del Granduca Ferdinando dei Medici , che attua una strategia demografica inclusiva e dinamica. Livorno diviene così una città senza ghetto! Numerosi, liberi, radicati nella società livornese lasceranno tracce importanti nella cultura, nelle tradizioni, nella lingua labronica.
Con la fine dei Medici e l’avvento dei Lorena alla guida del granducato di Toscana assistiamo ad una decadenza dell’attività portuale a Livorno, molte famiglie fiorentine disinvestono nei traffici portuali, i Lorena non si adeguano al nuovo modo di commerciare, il porto da deposito viene superato, così assistiamo ad un allontanamento degli stranieri da Livorno e ad una conseguente crisi economica, la Comunità ebraica sarà l’unica, che, pur ridimensionandosi manterrà una presenza attiva e vivace, sia imprenditorialmente che culturalmente, diventando, con l’emancipazione, assolutamente italiana. Con le leggi razziali del 1938, ancora una volta la Comunità mostrerà tutta la sua vivacità e il suo coraggio con la creazione di una scuola, all’interno della yeshivà Marini, per permettere agli studenti di continuare il loro percorso formativo. Anche oggi pur avendo pochi iscritti, mantiene un alto profilo religioso e culturale. Ha un patrimonio artistico e librario schedato e in gran parte informatizzato è presente nei tavoli di dialogo interreligioso; ospita le scuole di tutta la Toscana in Sinagoga con progetti didattici, che spaziano dal cibo, alla lingua, alla ricerca d’archivio.
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