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Domenica visita guidata al cimitero ebraico

Venerdì 18 Marzo 2022 — 00:31

Questo cimitero, il terzo, in ordine cronologico ci offre una rappresentazione plastica della Comunità ebraica dal 1840 al 1900: laica, colta, ispirata dagli ideali di libertà e universalismo, pochi simboli religiosi

Domenica 20 marzo ultimo appuntamento con le visite guidate nei cimiteri ebraici di Livorno, che riprenderanno a conclusione del mese di Nissan. In  particolare  sarà possibile visitare il Cimitero monumentale di viale Ippolito Nievo, alle 10. E’ obbligatoria la prenotazione al 320-88.87.044. Il costo è di 10 euro, gratuito fino a 12 anni.
Questo cimitero, il terzo, in ordine cronologico ci offre una rappresentazione plastica della Comunità ebraica dal 1840 al 1900: laica, colta, ispirata dagli ideali di libertà e universalismo, pochi simboli religiosi, solo le mani che benedicono presenti sulle tombe dei Cohen, e qualche stella di David.
Questo cimitero è sorprendente per i tanti monumenti, anche molto imponenti ispirati al neoclassicismo, all’archeologia. Molte sepolture a forma di obelisco, di sarcofago, di colonna, decorate con clessidre alate, capsule dell’oppio, falene notturne, dardi ovuli, foglie di acanto, non mancano simboli massonici o legati all’attività lavorativa del defunto, come il caduceo nella tomba dei Modigliani.
Alcune sepolture dal tempietto del generale tunisino Nissim Semama, la cappella degli Attias, i sepolcri dei Rosselli, dei Modigliani, dei Chayes denotano ingenti ricchezze e attenzione alla ricerca estetica.

Qui si intrecciano storie familiari di mercanti, spedizionieri, studiosi, rabbini, musicisti, che hanno reso Livorno un punto di riferimento nel Mediterraneo. Qui riposano ben 27 rabbini tra i quali, Jeuda Coriat, Elia Benamozegh, Israel Costa, Baruch Piperno, Samuel Eschenazy, Mosè Coen; personalità livornesi come il musicista Michele Bolaffi, l’editore Salomone Belforte, gran parte della famiglia di Amedeo Modigliani.

Il cimitero, che era stato abbandonato per anni grazie ad un importante lavoro di restauro promosso dalla comunità ebraica di Livorno, con il sostegno della fondazione Livorno, è tornato fruibile in tutta la sua bellezza, dallo splendido cancello in ferro battuto, con le due porte laterali, che rimanda al motivo della serliana, ai vialetti di nuovo percorribili e ordinati.

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