Domenica visita guidata al cimitero ebraico
Domenica 22 agosto alle 10 visita guidata al moderno cimitero ebraico di via Don Aldo Mei
Proseguono le aperture dei siti ebraici della domenica mattina. Grazie alla Comunità ebraica di Livorno e ad Amaranta servizi. Domenica 22 agosto alle 10 visita guidata al moderno cimitero ebraico di via Don Aldo Mei. E’ necessaria la prenotazione al 3208887044. Il Cimitero della Cigna è situato dietro il Cimitero Comunale lungo il torrente la Cigna. E’ attivo dal 1900, vi si accede da una cancellata in ferro decorata. Ospita i cenotafi o le intere sepolture provenienti dai più vecchi cimiteri ebraici di Livorno, chiusi durante il Fascismo. Qui sono conservate le sepolture dei primi Ebrei venuti a Livorno, sono in marmo bianco scolpite e decorate con foglie di acanto, modanature e riportano la doppia iscrizione in portoghese ed in ebraico. Ospitano stemmi familiari con una simbologia legata all’attività o al cognome del defunto. La cappella mortuaria, in stile neoclassico, opera dell’architetto Adriano Padova, riporta ai lati della porta d’ingresso due epigrafi, il lato destro ospita i nomi dei defunti durante la Prima guerra mondiale, sul lato sinistro i nomi degli ebrei livornesi vittime del nazismo. Sempre sul lato sinistro è presente una lapide in onore del pittore Amedeo Modigliani.
Nel Cimitero sono presenti anche le sepolture di un piccolo camposanto di Portoferraio traslate in quest’area nel 1964. Qui riposano molti ebrei livornesi che hanno dato un contributo importante alla storia e alla cultura italiana e mondiale. Tra questi Elio Toaff, Isidoro Kahn, l’ultimo grande saggio di Livorno, Guido Menasci librettista con Targioni Tozzetti, di Cavalleria Rusticana, Gastone Orefice, giornalista apprezzato a livello internazionale, il generale Lusena, garibaldino massone, padre di Umberto Lusena, vittima dell’eccidio delle Fosse Ardeatine, medaglia d’oro al valore militare alla memoria, Frida Misul, autrice di un importante diario sulla sua detenzione nei campi di sterminio, molto conosciuta a Livorno per il suo grande contributo alla memoria della Shoà. Tra le cappelle, spicca quella della famiglia Chayes, in stile eclettico scelta dalla regista Francesca Archibugi per la serie Rai Romanzo famigliare.
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