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Emozioni in musica per “Dodici anni dopo”, sequel di Cavalleria rusticana targato Menicagli

Venerdì 13 Ottobre 2023 — 18:21

Le foto della prova generale a cura di Trifiletti/Bizzi

Un'emozione continua quella che hanno vissuto gli spettatori del Goldoni invitati ad assistere alla prova generale di "Cavalleria rusticana" di Mascagni prima e "Dodici anni dopo", di Mario Menicagli con libretto di Lido Pacciardi e dello stesso maestro Menicagli, subito dopo. Le musiche pensate e stese dal maestro Menicagli sul pentagramma sono coinvolgenti e adagiate su di un'ideale filo rosso di un continuum musicale con Pietro Mascagni e si sposano alla perfezione al libretto creato ad hoc per raccontarci, facendoci immergere nella tipica atmosfera mascagnana, la fine della tragedia rusticana

Un’emozione continua quella che hanno vissuto gli spettatori del Goldoni invitati ad assistere alla prova generale di “Cavalleria rusticana” di Mascagni prima e “Dodici anni dopo”, di Mario Menicagli con libretto di Lido Pacciardi e dello stesso maestro Menicagli, subito dopo nella serata di giovedì 12 ottobre. Le due opere, applaudite intensamente dal pubblico presente alla prova aperta, andranno in scena al Teatro dell’Opera Giocosa di Savona il 27 e 29 ottobre (clicca sulla clip bianca su sfondo azzurro sopra al titolo per consultare i cast).

Un lavoro meticoloso che ha visto il direttore amministrativo del Teatro Goldoni di Livorno al lavoro da circa tre anni, da quando in pratica Franco Zappalà, regista e attore siciliano gli consegnò in mano un copione in dialetto, di circa cento anni fa, di un dramma popolare intitolato “Dodici anni dopo” a firma di Giovanni Grasso, uno dei più grandi attori tragici del Novecento riconosciuto in tutto il mondo come uno degli artefici dell’ispirazione del metodo Stanislavskij, protagonista di note pellicole di film muti molte delle quali andate disperse o distrutte.

Dopo la prima assoluta, avvenuta en plein air il 4 agosto 2021 alla Villa Bellini di Catania, Dodici anni dopo è andata in scena nei giorni seguenti nel Teatro Greco di Tindari, di Siracusa e di Taormina; nel settembre 2022 al Teatro dell’Opera Nazionale di Cluj in Romania e il 9 e 10 settembre scorsi al Kitakyushu Teatro dell’Opera in Giappone. Quella del Goldoni era la prima volta che l’opera di Menicagli-Pacciardi è stata realizzata all’interno di un teatro. Fra due settimane, i prossimi 27 e 29 ottobre, sarà dunque la prima volta ufficiale all’interno di un teatro di Tradizione, il Teatro dell’Opera Giocosa di Savona, cui si deve l’attuale produzione.

“Sono molto soddisfatto di come sia andata la prova generale – racconta il maestro Menicagli a QuiLivorno.it – una prova fatta a distanza di due settimane dallo spettacolo e in un teatro diverso rispetto a quello dove si apriranno il sipario il 27 e il 29 cioè a Savona e proprio per questo veramente preziosa. Il pubblico ha reagito bene. Abbiamo qualcosa da perfezionare, come giusto che sia, ma è un’opera a cui lavoro da anni e che per la prima volta verrà fatta in Italia in un Teatro di Tradizione”.

Scenografia classica, essenziale e funzionale. Tipica rusticana, in linea con gli allestimenti classici di Cavalleria così come i costumi che non snaturano l’essenza ma anzi ne ribadiscono la sua tipicità legata alla tradizione. Le musiche pensate e stese da Menicagli sul pentagramma sono coinvolgenti e adagiate su di un’ideale filo rosso di un continuum musicale con Pietro Mascagni e si sposano alla perfezione al libretto creato ad hoc per raccontarci, facendoci immergere nella tipica atmosfera mascagnana, la fine della tragedia rusticana.
Tra i singoli, da sottolineare la grandiosa prova di carisma scenico e vocale di Stavros Mantis nei panni di Alfio, applaudito a scena aperta dal pubblico in sala più e più volte.

Dodici anni dopo, la trama – L’atto unico Dodici anni dopo è da considerarsi un vero e proprio “sequel” di Cavalleria rusticana, di cui conserva alcuni tratti fondamentali: organico orchestrale, la ”Preghiera”, lo “Stornello di Lola”, il “Brindisi” e l’Intermezzo, composto in tonalità di fa maggiore.
L’azione si svolge in Sicilia nella seconda metà del XIX secolo, a Pasqua, dodici anni dopo la tragica vicenda di Cavalleria rusticana, giorno in cui viene liberato dal carcere Compar Alfio.
Santuzza, respinge con fermezza le attenzioni dell’amico Pietro e, segnata dalla tragedia che l’ha colpita, deve provvedere alle cure di Gna Lucia e di Turidduzzu, figlio dodicenne nato dalla relazione con Turiddu, e per questo sempre deriso dai coetanei compaesani.
Di grande aiuto alla famiglia è Zu Brasi, vecchio e saggio amico di famiglia.
Frequenti i battibecchi di Santuzza con Lola, donna piacente che continua a far sfoggio della sua bellezza, indifferente alle disavventure procurate.
Compar Alfio giunge in paese all’insaputa di tutti, bramando dal desiderio di essere perdonato. In un clima di redenzione, che caratterizza il finale dell’opera, riuscirà nel suo intento.

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