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I Musei di Cecina, nuovo appuntamento della rassegna

Giovedì 16 Giugno 2022 — 16:14

Domenica 19 giugno, alle 18, al Museo archeologico di Cecina a Villa Guerrazzi il terzo incontro dedicato all’appassionante storia cecinese dal titolo: “Con gli occhi di Targioni Tozzetti”.L’ingresso agli eventi è gratuito

La rassegna “Musei di Cecina. Incontri, appuntamenti, approfondimenti” prosegue domenica 19 giugno, alle 18, presso il Museo archeologico di Cecina a Villa Guerrazzi, sezione Museo della Vita e del lavoro con il terzo incontro dedicato all’appassionante storia cecinese dal titolo: “Con gli occhi di Targioni Tozzetti”. L’incontro sarà condotto dal dott Alessandro Furiesi, direttore della Pinacoteca Civica di Volterra, che, a partire dal ritratto del celebre geologo e naturalista toscano, racconterà delle trasformazioni territoriali e paesaggistiche settecentesche dell’area cecinese. Il Tozzetti, che descrisse e studiò la Toscana nel Settecento, fece, tra altre numerosissime attività, anche un viaggio per la Toscana con tappa a Cecina. Da qui ne esce un racconto molto interessante sul territorio nel Settecento, sulla popolazione, che allora viveva un forte degrado sociale ed economico, evidenziandone però le potenzialità industriali. Un racconto che restituisce uno spaccato unico che contribuisce a ricostruire l’interessante vicenda complessiva del territorio.
La rassegna è organizzata dal Comune di Cecina e dalla Cooperativa Itinera, Fondazione Livorno e Fondazione Livorno Arte e Cultura, con la preziosa collaborazione del dottor Alessandro Furiesi.

L’ingresso agli eventi è gratuito.

Per informazioni: 0586 894563 – mail: [email protected]

Note su Giovanni Targioni Tozzetti

Nato a Firenze l’11 settembre 1712 dal medico Benedetto Targioni e da Cecilia Tozzetti, seguì la tradizione di famiglia dedicandosi fin da giovane allo studio della medicina e delle scienze naturali. Entrato nel 1730 all’Università di Pisa e laureatosi in medicina e filosofia, decise in seguito di dedicarsi allo studio della botanica, avendo come guida il grande naturalista fiorentino Pier Antonio Micheli. Ammesso nella Società Botanica Fiorentina succedette al defunto Micheli prima come professore di botanica. Scienziato dai vastissimi interessi e tra gli eruditi più in vista della sua epoca, fu coinvolto nella politica di riforme e di riorganizzazione dello stato avviata negli anni 1737-65 dal Consiglio di Reggenza Imperiale della Toscana. Eletto all’Accademia della Crusca nel 1745 e all’Accademia Etrusca di Cortona nel 1749, il 4 giugno 1753 fu uno dei soci fondatori dell’Accademia dei Georgofili per la quale pubblicò diverse memorie partecipando anche alla redazione dei suoi primi regolamenti.

Dal 1750 medico all’Ospedale di Santa Maria Nuova di Firenze, , fu nominato in seguito medico di corte, e fu tra i primissimi in Italia a praticare vaccinazioni antivaiolose presso lo Spedale degli Innocenti. Su commissione della Reggenza e dell’Accademia dei Georgofili intraprese una serie di viaggi naturalistici che, tra il 1742 e il 1745, lo portarono a percorrere e visitare buona parte della Toscana. Notevole frutto di queste fatiche è lo scritto Viaggi fatti in diverse parti della Toscana per osservare le produzioni naturali e gli antichi monumenti di essa che, redatto in collaborazione con Ferdinando Morozzi, fu pubblicato in due diverse edizioni. In quest’opera, fondamentale descrizione della Toscana dal punto di vista sia storico che scientifico, l’erudizione del Targioni Tozzetti è lasciata libera di spaziare nelle più varie branche del sapere, dalla botanica (in special modo la patologia vegetale) alla medicina, dalla zoologia alla mineralogia, dalla geografia alla storia, dall’agricoltura all’architettura. Nel 1763, incaricato di riordinare le collezioni naturalistiche di proprietà granducale, redasse un ampio catalogo dei reperti rimasto in forma manoscritta nel quale proponeva la costituzione di un museo scientifico, poi realizzato nel 1775 con la fondazione del Reale Museo di fisica e storia naturale da parte del granduca Pietro Leopoldo.

Gli ultimi anni

Con l’ascesa al trono di Pietro Leopoldo (1765) il Targioni Tozzetti, pur parzialmente emarginato dalla vita pubblica, rimase comunque personaggio centrale nel mondo scientifico toscano. Di questi anni sono una serie di relazioni che, in linea con l’impegno riformatore granducale, spaziano nei campi di molteplici problematiche, dalla coltivazione dei cereali, alla panificazione e all’ambiente, dalla lotta alle epidemie sino alla storia della scienza. Di particolare rilievo in questo periodo fu la pubblicazione dell’Alimurgia o sia Modo di rendere meno gravi le carestie (Firenze, 1767)[21], opera dove lo scienziato, esaminando le cause delle carestie che devastarono gli stati italiani negli anni 1763-67, individua nella ruggine del grano il parassita responsabile dei cattivi raccolti e dove propugna l’utilizzo dei surrogati del grano per l’alimentazione umana. Dal matrimonio con Maria Brigida Dandini, figlia del celebre pittore Ottaviano, discese un’importante dinastia di naturalisti che annovera il figlio Ottaviano (1755-1829), botanico, il nipote Antonio (1785-1856), sempre botanico e il pronipote Adolfo (1823-1902), zoologo. Morì a Firenze il 7 gennaio 1783 e fu sepolto nella Basilica di Santa Crocedove oggi si può ammirare il suo monumento funebre.

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