Il Comitato per la promozione dei Valori Risorgimentali restaura il plastico della Livorno Antica
Il modello, inserito negli spazi della sede del Palio Marinaro sugli scali Finocchietti, raffigura la città durante il Risorgimento, per la precisione nelle giornate del 10 e 11 maggio del 1849 nel periodo di assedio austriaco
Il Plastico di Livorno torna all’antico splendore. La struttura, costruita ed ora restaurata dal Comitato livornese per la promozione dei valori risorgimentali, è stata “presa in custodia” dalla sede del Palio Marinaro, dove rimarrà con lo scopo di diventare, il prima possibile, accessibile per le visite al pubblico. Una sinergia nata tra le due istituzioni cittadine al fine di tramandare la storia e le tradizioni locali. “Questo modello è veramente fantastico – dice il presidente del Comitato organizzatore Palio Marinaro Maurizio Quercioli – Il tutto è stato sistemato per mano dei volontari e devo ammettere che quando l’ho visto sono rimasto a bocca aperta. Adesso, resterà qui in forma permanente”. Restaurata con il patrocinio del Comune di Livorno, il plastico raffigura la città durante il Risorgimento, per la precisione nelle giornate del 10 e 11 maggio del 1849 nel periodo di assedio austriaco. “Oggi vedo una trasformazione importante, che si inserisce nel recupero di un quartiere specifico e del centro in generale, iniziato nel 2019 sulla spinta della promozione delle tradizioni locali – commenta il sindaco Luca Salvetti – Poi il Covid ci ha bloccati e questi mesi di sosta forzata ci hanno consentito di rendere il tutto ancora più bello. La memoria e il ricordo di cosa Livorno è stata, attraverso una vista dall’alto, una sorta di drone dell’epoca”.
“In questa città c’è una vitalità e un impegno anche dal punto di vista delle rievocazioni storiche – aggiunge il consigliere del presidente della Regione Toscana Eugenio Giani, Federico Eligi – Un aspetto fondamentale per far conoscere e trasmettere questa bellissima storia dei nostri territori, unica nel suo genere e per la quale abbiamo investito circa un milione e mezzo”. Al termine dell’inaugurazione l’artefice principale, Marzino Macchi, ha illustrato ai presenti le principali caratteristiche e i luoghi tutt’oggi presenti. Poi, è stato il turno di alcuni appartenenti al Comitato che, nei costumi dell’epoca, si sono esibiti in coro su alcuni brani del passato.
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