Il Festival Racconti di Altre Danze fa tappa al Nuovo Teatro delle Commedie
Il nuovo appuntamento con il Festival Racconti di Altre Danze fa tappa al Nuovo Teatro delle Commedie (via Terreni, 3) per Visioni Intime, una serie di performance che si terranno venerdì 10 novembre a partire dalle 21
Il nuovo appuntamento con il Festival Racconti di Altre Danze fa tappa al Nuovo Teatro delle Commedie (via Terreni, 3) per Visioni Intime, una serie di performance che si terranno venerdì 10 novembre a partire dalle ore 21.
Si parte con il danzautore e performer torinese Fabio Pronestì e l’anteprima nazionale di “Souvenir“, un momento possibile per riconsiderare ciò che abbiamo tenuto vicino. Un corpo ripercorre una serie di scorci dal passato e, nel tentativo di riversarli nello spazio, si lascia confondere dal familiare, ingarbugliando le voci che sono certe. Il lavoro, presentato come primo studio, è spinto dall’intenzione di ricercare diverse procedure tramite cui entrare in contatto con i ricordi – farli presenti – interrogandosi sul ruolo del corpo performativo e delle sue proprietà archivistiche. Concept e performance di Fabio Pronestì. Sound design: Beatrice Balagna. Musiche: Stasera…Che Sera! (1991) – Matia Bazar, Souvenir (2023) – Beatrice Balagna. Progetto sostenuto da KLAK – Stories for Artists.
La seconda performance ha come protagonista Daniele Bianco con “Leontopodium“, primo studio. “Un po’ bestia, un po’ uomo, un po’ albero. Come una stella alpina in questo assolo compio un’indagine sulla solitudine come condizione di vita, in una fragilità persistente assorbo l’ambiente circostante” racconta Bianco. “Accolgo la solitudine come unica amica, me ne prendo cura e ci gioco. L’ambiente e il tappeto sonoro che mi avvolgono diventano la mia casa, il mio spazio di azione. Riprendo possesso del godimento, che regalo a me stesso attraverso la danza, un vento fresco che sveglia ogni parte del mio corpo. Mi accetto, mi sostengo, mi basto, aspetto una nuova primavera”. Coreografia: Daniele Bianco. Produzione: KLm – Kinkaleri / Le Supplici / mk Ideazione. Interpreti Daniele Bianco. Musiche: Erland Cooper.
Con la speranza di contribuire a rimuovere gli stereotipi di genere, amore e identità, la performer Nunzia Picciallo è la terza protagonista con “Wami“. Rompendo la memoria del binario nella danza, l’autrice e performer ricerca una fisicità genderless, per rivelare un’identità che vada ad alterare l’idea del costrutto sociale di genere. Concept, creazione e performance: Nunzia Picciallo. Musiche: Marcal, Nunzia Picciallo. Con il supporto di Big Factory, Associazione culturale Ri.E.S.Co. Produzione Esecutiva: Equilibrio Dinamico
A chiudere “Visioni Intime” sarà Irene Cioni con “Storia“: “Ispirato da Instagram e dal modo in cui puoi proiettare istantaneamente frammenti di vita nella coscienza di chiunque scorre lo screen del telefono, esploro l’idea di micro-performance. Un solo in cui racconto a parole e a passi, istanti, sensazioni e attimi del quotidiano. Non so esattamente qual è il momento preciso in cui passo dal sonno alla veglia… Rifletto: cosa è reale oggi e cosa vogliamo immaginarci?”. Ideazione, Coreografia e danza: Irene Cioni. Collaborazione testi di Alex Parkinson, disegno luci Vincenzo Alterini, supporto Company Blu, Arts Council England. Musiche: John Williams, Dominique Dumont e M.I.A.
Il 12 novembre Elisabetta Consonni sarà invece protagonista di “Il secondo paradosso di Zenone“, con partenza dal Museo della Città dalle ore 16. Liberamente ispirato al paradosso matematico di Achille e la tartaruga, è un lentissimo attraversamento spaziale di un’astronauta, camminatrice in slow motion per eccellenza, da un punto del paesaggio urbano ad un altro. La performance è una celebrazione del rallentare; una forma di resistenza contro i ritmi di un sistema di produzione e consumo che vuole sempre di più e sempre più velocemente. È prendersi il tempo di far virare un’azione altrove, facendo fiorire nuove prospettive di osservazione e di azione; è la presa di coscienza che anche un movimento lento può portare ad un traguardo, senza farci perdere l’esperienza del tragitto. Ideazione e performance: Elisabetta Consonni. Costumi: Elisabetta Consonni e Patrizia Drera. Accompagnamento visuale: Diego Bianchi.
Alle ore 15, all’interno del Museo della Città, si terrà un laboratorio gratuito sempre con Elisabetta Consonni: tramite la pratica della lentezza, un piccolo gruppo di partecipanti attraversa un’esperienza che sconvolge i ritmi delle azioni e lo stesso respiro.
Il laboratorio apre un piccolo varco spazio-temporale: è una celebrazione del rallentare; una forma di resistenza contro i ritmi di un sistema di produzione e consumo che vuole sempre di più e sempre più velocemente. Rallentare è atto fisico e mentale e allo stesso tempo un’azione politica di cura: significa prendersi il tempo di far virare un’azione altrove, facendo fiorire nuove prospettive di osservazione e di azione; è la presa di coscienza che anche un movimento lento può portare ad un traguardo, senza farci perdere l’esperienza del tragitto. Nel contesto urbano la pratica della lentezza invita ad acuire l’attenzione verso dettagli trascurabili, concede di stare ad osservare e sovverte le norme di uso dello spazio urbano.
Per partecipare al laboratorio è obbligatoria la prenotazione: [email protected] – 3384322616.
Informazioni- Gli spettacoli di Racconti di Altre Danze sono a pagamento. Prenotazione obbligatoria chiamando il 338 43 22616 scrivendo ad [email protected].
I biglietti possono essere acquistati direttamente sul posto il giorno dell’evento.
Informazioni: [email protected] – 0586 882319 – e anche sul sito www.raccontidialtredanze.it.
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