Il Grande Rettile di Pascali in prestito al Museo d’Arte Moderna di Bologna
Foto tratta dalla pagina Fb Museo della Città
L'assessora Rafanelli: "Orgogliosi che Livorno contribuisca ad una importante riflessione sull’arte italiana". Con il prestito dell'opera, il Comune di Livorno vuole inaugurare una prolifica collaborazione tra il MAMBo e il Museo della Città per lo studio, la conservazione e valorizzazione delle rispettive collezioni museali
Fino a settembre l’opera di Pino Pascali, Il Grande Rettile, 1966, è stata concessa in prestito al MAMbo – Museo d’Arte Moderna di Bologna per la mostra temporanea Facile Ironia L’ironia nell’arte italiana tra XX e XXI secolo (6 febbraio – 7 settembre 2025). La mostra, sotto la curatela del direttore del MAMbo, già membro della Giuria Premio Combat, che da molti anni si svolge nella nostra città, dott. Lorenzo Balbi e di Caterina Molteni, si propone di ripercorrere la storia dell’arte italiana tra XX e XXI secolo attraverso il filo rosso dell’ironia. Con il prestito dell’opera Il Grande Rettile, il Comune di Livorno vuole inaugurare una prolifica collaborazione tra il MAMBo – Museo d’Arte Contemporanea di Bologna e il Museo della Città di Livorno per lo studio, la conservazione e valorizzazione delle rispettive collezioni museali. Il Grande Rettile di Pino Pascali (Bari, 1935 – Roma 1968) è una delle opere più significative della collezione civica livornese di arte contemporanea, tanto che al Museo della Città le è stata dedicata la sala più prestigiosa, ovvero la chiesa sconsacrata del Luogo Pio. Prima tra le opere di Pascali (uno degli artisti italiani d’avanguardia più significativi del secondo dopoguerra) ad essere acquistata da una istituzione pubblica, dobbiamo la presenza del Grande rettile all’ultima e feconda edizione del premio Modigliani. Il Grande Rettile appartiene al ciclo degli “animali preistorici” che Pascali realizzò una volta accantonate le prime esperienze pop. Un’opera leggerissima, camuffata attraverso il gioco illusionistico del rimando alla scultura, che descrive bene Fabrizio D’Amico (1987): “La forma, nelle sculture bianche, è di una evidenza assoluta e soverchia la favola immaginosa del serraglio, incatenando a terra le divaganti fantasie, le peregrinazioni della mente che quel profluvio di immagini, a tutta prima suscita. Inerisce alla tela bianca sottesa dalle centine, trasparente e permeabile alla luce; a quel casto biancore che invade silenzioso lo spazio; alla levità che ad esso è assicurata proprio da quella trasparenza, che testimonia del suo essere vuoto, caverna, voragine, contro il pieno ottuso della statuaria”. “Il prestito de Il Grande Rettile al MAMbo di Bologna – dichiara l’assessora alla Cultura Angela Rafanelli – rappresenta un’importante occasione per far conoscere a un pubblico più ampio un’opera simbolo della nostra collezione civica. Siamo orgogliosi che Livorno contribuisca a questa importante riflessione sull’arte italiana”.
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