Inaugurata la sede operativa del Distretto Rurale Terre pisano livornesi
Il Distretto Rurale delle Terre pisano livornesi ha inaugurato venerdì 9 giugno 2023 a Collesalvetti, la propria sede presso gli uffici Suap di piazza della Repubblica 24
Il Distretto Rurale delle Terre pisano livornesi ha inaugurato venerdì 9 giugno 2023 a Collesalvetti, la propria sede presso gli uffici Suap di piazza della Repubblica 24. Alla cerimonia, oltre al sindaco Adelio Antolini, hanno partecipato la vice-presidente della giunta regionale con delega all’agroalimentare, Stefania Saccardi e il consigliere regionale Andrea Pieroni, ai quali si è aggiunto Gianni Anselmi, anch’egli consigliere regionale. Oltre a loro, erano presenti Francesco Bertanzon, presidente del Distretto rurale Terre Pisano Livornesi; Giacomo Sanavio, di GreenGea snc, progettista del Distretto; i sindaci e gli amministratori degli altri Comuni che fanno parte del distretto, ovvero Cascina, Castellina Marittima, Fauglia, Orciano Pisano, Santa Luce; i presidenti e i rappresentanti delle organizzazioni di categoria Cia Etruria; Coldiretti Pisa-Livorno; Confagricoltura Pisa -Livorno, Cna Pisa.
Dopo la breve cerimonia inaugurale, il gruppo si è trasferito al Lago Alberto di Guasticce, dove si è svolto il confronto dal titolo “I Distretti rurali e biologici nella nuova programmazione regionale dello sviluppo rurale 2023/2027”. Benché i temi affrontati siano stati molteplici, l’attenzione degli intervenuti si è focalizzata attorno al fotovoltaico sui terreni agricoli su cui, ha ricordato Giacomo Sanavio, trenta sindaci hanno scritto una lettera alla Regione Toscana, auspicando un sollecito intervento. La diffusione non governata del fotovoltaico a terra ma anche dell’agrivoltaico che impieghi suolo fertile, infatti, minaccia di compromettere le produzioni agricole e sfregiare il paesaggio. Tutti gli intervenuti – sindaci, assessori, esponenti delle associazioni di categoria – hanno ribadito il loro sostegno alle politiche di riconversione energetica e alle fonti rinnovabili, ma queste non possono essere sviluppate a spese delle campagne e del paesaggio.
Gli impianti fotovoltaici, anziché sottrarre suolo all’agricoltura, possono popolare e valorizzare le aree industriali dismesse, ha sottolineato Gianni Anselmi, prima di ribadire che in passato la Regione Toscana ha legiferato con l’intento di regolamentare la materia, ma il governo ha impugnato la legge e la Corte Costituzionale gli ha dato ragione in nome della tutela della concorrenza sul piano energetico. Da parte sua Andrea Pieroni ha sottolineato che la Regione Toscana può approvare una legge sul fotovoltaico, dopo aver raccolto le proposte dei sindaci: una proposta dal basso, indicante in ciascun comune le aree idonee all’installazione dei pannelli, potrebbe essere condensata in uno strumento legislativo organico.
L’argomento, molto sentito perché considerato una minaccia all’integrità paesaggistica territoriale e alle produzioni agricole di alta qualità, ha registrato gli interventi di quasi tutti i partecipanti. Il percorso indicato da Anselmi, Pieroni e auspicato dagli altri intervenuti, è andato a innestarsi sulle parole della vice-presidente Saccardi: “La bellezza dei luoghi va coniugata con lo sviluppo dell’economia – ha detto -, tant’è che le aziende del vino investono sulla salvaguardia dell’ambiente come elemento di sviluppo”.
Dopo aver sfiorato il tema della necessità di una posizione comune in giunta regionale, che tenga conto delle sfumature sul tema degli impianti agrivoltaici, Saccardi si è detta preoccupata perché le grandi imprese energetiche affittano terreni agricoli per installare i pannelli, rischiando di compromettere le colture e di sfregiare il paesaggio: “Sarebbe opportuno che il governo ci desse degli obiettivi di produzione energetica da raggiungere, lasciando alla nostra autonomia le scelte per perseguirli”. Poi ha concluso: “Sono del parere che la Regione Toscana debba formulare una legge propria: se il governo dovesse impugnarla, se ne assumerà la responsabilità”.
La vice-presidente ha invitato, poi, i Distretti a formulare proposte operative sull’attuazione della nuova programmazione dello Sviluppo rurale, sia in materia di filiere che di gestione territoriale.
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