“La Livorno di d’Annunzio e l’Europa di Baudelaire” alla Pinacoteca Servolini
Alla Pinacoteca Comunale Carlo Servolini “La Livorno di d’Annunzio e l’Europa di Baudelaire”, promosso da Fondazione Livorno, Fondazione Livorno Arte e Cultura e Comune di Collesalvetti, ideato e curato da Francesca Cagianelli
Si inaugura invece giovedì 17 novembre 2022, allee 17, alla Pinacoteca Comunale Carlo Servolini (Collesalvetti, via Umberto I, n. 63), il Calendario Culturale Autunno/Inverno 2022-2023, “La Livorno di d’Annunzio e l’Europa di Baudelaire”, promosso da Fondazione Livorno, Fondazione Livorno Arte e Cultura e Comune di Collesalvetti, ideato e curato da Francesca Cagianelli.
Accompagnato da un titolo programmaticamente dedicato al panorama culturale europeo il Calendario colligiano intende focalizzare momenti fondamentali della stagione parnassiana afferente a Charles Baudelaire, i cui Fiori del male diffonderanno essenze travolgenti e intensi sommovimenti nella compagine artistica mondiale, motivando intere generazioni al rinnovamento della visione tramite l’intuizione di misteriose correspondances vibranti tra le impalpabili trame dell’universo naturale.
Non rimarrà immune neppure Gabriele d’Annunzio che, a partire dal dicembre del 1884, avviò la collaborazione con la “La Tribuna”, firmando i suoi articoli con nomi esotici, tra cui l’eccentrico Shiun-Sui-Katku-Kava, e manifestando la sua familiarità con letterati quali Baudelaire e Mallarmé.
Dal rifiuto del positivismo al panismo, dall’estetismo al superomismo, d’Annunzio assimila e rielabora con geniale artificio poetico temi e mode del simbolismo e del decadentismo europei, fino a costituire un vero e proprio faro di rinnovamento artistico e letterario nell’Italia del primo decennio del Novecento.
La scommessa scientifica del Calendario colligiano punta quindi a proiettare sulla ribalta italiana e internazionale le infinite pulsioni simboliste vibranti nella Toscana primonovecentesca, sede privilegiata dai pittori e scultori del sogno presenti alla Secessione di Palazzo Corsini del 1904, quali David Edströöm, Henry de Groux, ma soprattutto quel Charles Doudelet che, come verificato nel corso delle due grandi mostre allestite alla Pinacoteca Comunale Carlo Servolini, assurge a regista della corrente rosacrociana tra Livorno e Firenze.
Sarà Francesca Cagianelli, conservatrice della Pinacoteca Comunale Carlo Servolini, a inaugurare la prestigiosa rassegna colligiana con la conferenza dal titolo Prima del Caffè Bardi: Gino Romiti: un campione de “La Vie de Murger” (giovedì 17 novembre 2022, ore 17.00), dissolvendo il traguardo del mitico locale cittadino in un semplice domicilio e anticipando di ben otto anni la lievitazione di umori rivoluzionari della compagine artistica labronica, radicandoli cioè in quella piattaforma di evoluzione innanzitutto spirituale che rappresentò la Scuola di Micheli.
Autrice nel 2007 della monografia Gino Romiti. Un realista sognatore tra terra e mare (Polistampa 2007), primissima tappa bibliografica volta a restituire all’artista una fisionomia divisionista di ambizione nazionale, concepita all’unisono con il suo maestro spirituale Vittore Grubicy de Dragon, Cagianelli procede in quest’occasione a dilatare l’indagine delle coordinate internazionali della riflessione luminosa romitiana, annettendovi, oltre all’ormai acclarata influenza del belga Émile Claus, anche meno ovvie, ma ugualmente cogenti, suggestioni di area impressionista e simbolista, dal francese Henri-Eugène Le Sidaner alla svedese Anna Boberg.
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