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Libri. “Lo stalking”. Analisi criminologica, aspetti normativi, strategie di prevenzione e contrasto

Domenica 8 Giugno 2025 — 19:30

Il volume procede con un’analisi criminologica dettagliata, soffermandosi sugli elementi costitutivi della cosiddetta “sindrome delle molestie assillanti”. Particolare rilievo è dato al modello sviluppato dal “gruppo di Melbourne”, oggi il più accreditato a livello internazionale

Il libro del tenente colonnello dei carabinieri Armando Ago, “Lo Stalking” offre un’analisi approfondita dello stalking, affrontandolo da diverse prospettive: criminologica, normativa e operativa. Sebbene questo fenomeno possa manifestarsi in vari contesti relazionali, il volume pone particolare attenzione ai casi legati alla violenza di genere, che ne rappresentano la maggior parte.

Nel primo capitolo il libro esplora l’origine etimologica del termine “stalking” e ne illustra le diverse tipologie. Un aspetto centrale è la sua presenza nella storia e nella cultura, spesso più diffusa di quanto si possa immaginare. Solo a partire dagli anni ’90, tuttavia, il fenomeno ha iniziato a essere formalmente riconosciuto e studiato dalla scienza e dal diritto.

Attraverso dati e statistiche aggiornate, l’opera evidenzia come lo stalking sia tuttora un problema sociale allarmante, anche in Italia.

Il volume procede con un’analisi criminologica dettagliata, soffermandosi sugli elementi costitutivi della cosiddetta “sindrome delle molestie assillanti”. Particolare rilievo è dato al modello sviluppato dal “gruppo di Melbourne”, oggi il più accreditato a livello internazionale. Questo approccio permette di classificare gli stalker e le vittime, nonché di distinguere i vari livelli di gravità delle condotte persecutorie.

Particolare attenzione è stata riservata alla cosiddetta “violenza assistita” ed alle gravi conseguenze che può causare.

Un intero paragrafo è dedicato al cyberstalking, fenomeno in costante crescita e dagli effetti sempre più gravi. A questo proposito, il testo richiama la Direttiva UE del maggio 2024, che ha riconosciuto lo stalking online come una forma di violenza di genere e domestica, penalmente rilevante a livello europeo.

alignleft” src=”https://www.quilivorno.it/wp-content/uploads/2025/06/978-88-5512-502-4.jpg” alt=”” width=”250″ height=”357″ />Oltre alle teorie del “gruppo di Melbourne”, il libro passa in rassegna anche altri modelli criminologici, tra cui quello proposto nel Crime Classification Manual, formulato da profiler con pregresse esperienze nell’F.B.I. e con il fondamentale supporto dello stesso Bureau. Questo modello, di taglio più pratico, fornisce un supporto operativo per comprendere e affrontare il fenomeno.

Sul piano giuridico il libro ripercorre il complesso iter legislativo che ha portato, dopo cinque anni di dibattiti e proposte, all’approvazione del Decreto Legge n. 11 del 2009, con cui è stato introdotto nel codice penale italiano il reato di “atti persecutori” (art. 612 bis). L’analisi approfondisce gli elementi costitutivi del reato, sia quegli oggettivi che l’elemento psicologico, soffermandosi sulla varietà e la polimodalità delle condotte stalkerizzanti.

L’accento è posto su un aspetto fondamentale: la rilevanza penale di queste condotte non dipende solo dagli atti compiuti, ma anche dal loro impatto sulla vittima. L’esposizione della normativa è arricchita da un’analisi dei più recenti orientamenti giurisprudenziali, con particolare attenzione alle pronunce della Corte di Cassazione, sino al febbraio 2025.

Un capitolo è dedicato agli strumenti normativi a tutela delle vittime, introdotti nel nostro ordinamento dal 2009 fino al più recente intervento legislativo, la cosiddetta “riforma Roccella” entrata in vigore sul finire del 2023. Un focus specifico è riservato alle misure di prevenzione, come l’ammonimento del questore, analizzato in dettaglio per evidenziarne l’efficacia dissuasiva. Si esamina, inoltre, l’altra misura di prevenzione personale erogabile agli indiziati di stalking, ossia la sorveglianza speciale di pubblica sicurezza. Interessante è quanto evidenziato sulla possibile applicazione di misure anche di natura patrimoniale nei confronti degli stessi offender o presunti tali.

Il volume prosegue con l’illustrazione delle specifiche misure pre-cautelari, cautelari e quelle a sostegno delle vittime.

Come opportunità di confronto con le esperienze di altri Paesi, il quinto capitolo propone i tratti salienti delle fonti sovranazionali (delle Nazioni Unite ed europee) che si sono occupate di stalking e di violenza di genere nonché riassume le più significative leggi anti-stalking di alcuni Stati di tutti e cinque i continenti.

Accanto agli strumenti normativi, il libro analizza le misure operative a disposizione delle forze dell’ordine, che spesso rappresentano il primo punto di contatto per le vittime di stalking. Queste misure si suddividono in tre categorie: quella afferente ad un momento che precede l’approccio delle forze di polizia alle vittime, i dispositivi che risultano di ausilio alle forze di polizia proprio nel contatto con le vittime e, infine, la terza tipologia riguarda le modalità di approccio diretto e di protezione da parte degli operatori di polizia nei confronti delle vittime di stalking e di altre ipotesi di violenza: appositi protocolli che si curano dell’assistenza delle vittime ma anche del recupero del maltrattante.

Sebbene l’attenzione sia costantemente focalizzata sulla Polizia di Stato e sull’Arma dei Carabinieri, il libro cita anche le iniziative intraprese dalle altre forze di polizia, comprese le polizie locali.

In conclusione, si dà atto dello schema di disegno di legge approvato dal Consiglio dei Ministri il 7 marzo 2025 che prevede l’introduzione della fattispecie di reato autonoma di “femminicidio” ed altre novità sia sul piano sostanziale che procedurale anche per gli “atti persecutori”.

Il volume si chiude con la considerazione dell’importanza di un approccio integrato per contrastare efficacemente lo stalking, auspicando che le iniziative illustrate, sia sul piano normativo che più spiccatamente su quello operativo, continuino a rappresentare le colonne portanti per un’efficace strategia diretta a fermare gli atti persecutori alla radice, anche in futuro.

Biografia –  Armando Ago è nato a Taranto nel 1969. È laureato in Giurisprudenza e Scienze della Sicurezza, con un Master in Criminologia. Dal 1995 è ufficiale dell’Arma dei Carabinieri. Attualmente, con il grado di Tenente Colonnello, è docente di Tecniche Investigative presso la Scuola Marescialli dei Carabinieri di Firenze e docente a contratto di Criminologia e Tecniche Investigative del corso di Scienze Giuridiche della Sicurezza all’Università di Firenze. È membro dell’International Association for Identification.

 

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