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Lo scrittore Alessio Moretti incontra gli studenti dell’Iti

Venerdì 12 Gennaio 2024 — 13:22

Una presentazione accompagnata da scenette teatrali e dibattiti con botta e risposta; sicuramente un’iniziativa che ha arricchito le giovani menti di oggi ad un qualcosa che potrà ispirarli nel loro prossimo futuro al di là dei banchi di scuola

Venerdì 12 gennaio dalle 11 in poi, all’interno dell’aula magna dell’Istituito Tecnico Industriale di via Galileo Galilei, lo scrittore Alessio Moretti ha incontrato le classi IV e V per un dibattito riguardo al suo ultimo romanzo: “Nove battiti di Ciglia” (Paesi Edizioni).
“È stato come attraversare uno star gate di 20 anni sul passato”, così afferma Moretti dopo l’incontro. Lui, fisioterapista 37enne, ha proprio raccontato ai giovani appartenenti alla generazione successiva alla sua, come è riuscito a coniugare la sua passione di scrittore, con la sua professione dal camice bianco.
“In effetti, alla vostra età, non mi sarei mai immaginato autore di un romanzo riguardante una storia d’amore folle ambientata in un manicomio di fine anni ‘70, ma ciò mi fa anche pensare che mi sarebbe piaciuto leggere una storia del genere ambientata in contesto storico di cui difficilmente si parla nelle scuole: la legge Basaglia, il governo Pertini, il rapimento Moro, le medaglie olimpiche di Mennea… Sono tutti argomenti suoi quali mi sono dovuto documentare e che, in un modo o nell’altro, si intrecciano con la storia del protagonista del racconto. Vedo quest’incontro di oggi come un regalo a quell’Alessio degli anni 2000, neo maggiorenne, che avrebbe partecipato entusiasta al dibattito letterario insieme a quel giovane scrittore dall’altro lato della scrivania, non solo per aver saltato due ore di lezione…”
Alessio Moretti non è nuovo nel campo letterario riguardo a temi sociali: come la convivenza con ragazzi universitari in una nuova città in “Scalzi al Polo Nord”, il risveglio da un coma tramite l’utilizzo dei 5 sensi ne “La pioggia se ne frega”, l’elaborazione di un lutto tramite un viaggio intorno al mondo ne “La claustrofobia dei pesci” e infine, appunto, la vita in un manicomio raccontata dagli occhi di un professore che, per amore, finge la sua follia in “Nove battiti di ciglia”.
Una presentazione accompagnata da scenette teatrali e dibattiti con botta e risposta; sicuramente un’iniziativa che ha arricchito le giovani menti di oggi ad un qualcosa che potrà ispirarli nel loro prossimo futuro al di là dei banchi di scuola.

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