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Racconti di Altre Danze continua con “Visioni intime” e Cristina Donà

Giovedì 10 Novembre 2022 — 13:49

La serata di venerdì 11 novembre si svolgerà con quattro proposte coreografiche contemporanee, selezionate tramite bando nazionale

Proseguono gli spettacoli di “Racconti di altre danze”, festival di danza contemporanea, giunto alla sesta edizione, ideato e  creato da Chelo Zoppi ed Elena Giannotti.

prossimi appuntamenti sono al Nuovo Teatro delle Commedie (via G. M. Terreni 5), venerdì 11 novembre (ore 21) con “Visioni Intime” e domenica 13 novembre (ore 21) al Teatro Goldoni (via Goldoni) con lo spettacolo che vede protagonista Cristina Donà, nell’ambito del progetto “Vivere all’italiana sul palcoscenico”, con “L’universo nella testa”.

La serata di venerdì 11 novembre si svolgerà con quattro proposte coreografiche contemporanee, selezionate tramite bando nazionale. Questa rassegna in collaborazione con Nuovo Teatro delle Commedie vuole aprire uno spazio a Livorno per valorizzare la visione intima, partecipe e affezionata di creazioni brevi di danza contemporanea e aprire lo sguardo su artisti italiani emergenti.

Sul palco per “Visioni intime” ci saranno dunque:

Emanuele Rosa e Maria Focaraccio del duo “How To just another Boléro”, creato sulle celeberrime note del “Boléro”, composizione per orchestra sinfonica del francese Maurice Ravel del 1928. Questa grandiosa composizione ha ispirato i due autori nel creare un mutevole paesaggio di corpi all’interno di uno spazio limitato e confinante: qui infatti, 18 effimere immagini si plasmano l’una nell’altra, cercando un proprio spazio vitale e adattandosi al tempo sospeso. I due performer, come animali in cattività, sono forzatamente costretti in una gabbia priva di sbarre, divenuta familiare e casalinga. I due sembrano aver dimenticato la propria natura, i rispettivi ruoli e le norme di comportamento per una pacifica coesistenza. Durata: 18 minuti.

La seconda proposta coreografica vedrà Lorenzo Vanini in “Gli occhi di Bette Davies“, un progetto di creazione scenica, incentrato sul concetto di “sovraesposizione”, in cui il performer è sempre, suo malgrado, il centro dell’attenzione. Lo spazio scenico, privo di zone in cui nascondersi, diventa una scatola in cui si è obbligati a creare, produrre, performare di continuo, per dissimulare un malessere. Durata: 15 minuti.

Toska” con Anna Pesetti e Gianluca Lazzerini è la terza proposta. Una parola, Toska, che indica diverse sfumature di irrequietezza, dall’angoscia più profonda al desiderio ossessivo di qualcosa che non si sa cosa sia. Durata: 17 minuti.

Infine Simona Tocchini in “Tema natale“: il progetto nasce dall’osservazione del pentagramma e dalla perfetta aderenza dell’individuo nel cosmo. È un percorso nel tempo statico e dinamico della natività del danzatore che, rispettando con precisione la lettura arcaica degli astri, ripercorre in modo dilatato la frenesia del divenire subendone a tratti la compressione. Durata: 15 minuti.

Biglietto: 10 euro, prenotazione obbligatoria a [email protected] – 3384322616.

Un appuntamento da non perdere è quello di domenica 13 novembre perché al Teatro Goldoni (ore 21) arriva Cristina Donà una delle voci più originali della scena musicale italiana. Donà (voce e chitarra) sarà accompagnata da Daniele Ninarello (coreografia e danza) e Saverio Lanza (piano, chitarra elettronica). Insieme daranno vita allo spettacolo “L’universo nella testa” prodotto da Fondazione Fabbrica Europa, Associazione CodedUomo, nell’ambito del progetto Vivere all’italiana sul palcoscenico, promosso dal Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale – Direzione Generale per la Promozione del Sistema Paese, in collaborazione con la Direzione Generale Spettacolo del Ministero per i beni e le attività culturali e per il turismo.

Dal fortunato incontro avvenuto con il progetto “Perpendicolare” prende vita “L’universo nella testa”, creazione che sviluppa ulteriormente l’indagine tra linguaggi performativi, lavorando sui movimenti del coreografo e danzatore Daniele Ninarello e i brani della cantautrice Cristina Donà insieme al compositore e musicista Saverio Lanza, che ne ha tessuto l’imbastitura sonora dando al tutto organicità.

“L’universo nella testa – spiega il coreografo Ninarello – nasce rielaborando residui impigliati nel cuore dopo la nostra prima creazione “Perpendicolare”. Questo lavoro mescola brani nuovi e di repertorio, scores e costellazioni coreografiche”.

Il senso di gravità della danza fa da corpo motore, disegnando nello spazio scenico, attraverso i movimenti, rotazioni che creano un amalgama di cellule ritmiche verso un ondeggiare perpetuo del flusso creativo.

Le canzoni più affascinanti di Cristina Donà, da “Universo” a “Il senso delle cose” fino a “Triathlon”, insieme a innesti evocativi quali “Across The Universe” dei Beatles, danno il sapore di una costellazione originale in cui perdersi, osservare e ritrovarsi in un continuo rapporto tra l’infinito del cosmo e l’essere umano. Le note delle composizioni risplendono nella danza e si riflettono in un equilibrio perfetto e vitale tra il registro intimo e l’emotività catartica del rock.

Biglietti: intero 15 euro, ridotto 10 euro (under 30/over 65). Solo alla biglietteria del Teatro Goldoni.

Informazioni[email protected] – 3384322616.

Gli artisti

Daniele Ninarello, dopo aver frequentato la Rotterdam Dance Academy, danza con diversi coreografi internazionali, tra cui Bruno Listopad, Felix Ruckert, Virgilio Sieni. Dal 2007 presenta le sue creazioni in numerosi festival nazionali e internazionali. Dal 2010 le sue produzioni entrano a far parte della rete “Anticorpi Explo” in Italia e successivamente all’estero grazie ai progetti Les Repérages e Dance Roads sostenuto da Mosaico Danza. Nel 2012 si aggiudica la menzione DNA Romaeuropa Festival e nel 2013 è finalista al Premio Equilibrio Roma. Nello stesso anno partecipa a un progetto promosso dal Centro de Documentação e Pesquisa em Dança di Rio de Janeiro che lo vede coinvolto in una nuova creazione con Ricardo Ambrózio, danzatore di Ultima Vez. Da settembre 2012 inizia una collaborazione come danzatore con la compagnia EASTMAN – Sidi Larbi Cherkaoui. La sua produzione del 2013, la prima firmata dalla Compagnia Daniele Ninarello, dopo aver ricevuto il sostegno del progetto Movin’Up, vince il bando Teatro del Tempo Presente, promosso dalla Fondazione LIVE – Piemonte Dal Vivo e dal Ministero dei Beni e delle Attività Culturali.

Cristina Donà, una delle voci più originali della scena musicale italiana, inizia il suo percorso artistico nei primi anni ‘90. Sempre in grado di rinnovarsi, è divenuta prima punto di riferimento, poi figura ispiratrice per le nuove generazioni di musicisti italiani. Grazie alle prime performance che hanno messo in luce la sua voce unica, viene segnalata a Manuel Agnelli degli Afterhours con è nata una collaborazione che ha portato all’album di debutto “Tregua”(1997). Al concerto che la vede vincitrice del festival “Max Generation” conosce Robert Wyatt, che vota “Tregua” tra i suoi cinque album preferiti per l’influente mensile britannico “Mojo”. Finito il primo tour nazionale, completa il materiale che andrà a comporre l’album “Nido” (1999), dove ci sono importanti collaborazioni, tra cui quella di Wyatt nel pezzo “Goccia”. Dopo tanti successi e sei uscite discografiche, un lungo periodo di lavoro e di esplorazione introspettiva, nel 2014 pubblica l’album “Così Vicini” con dieci pezzi scritti con Saverio Lanza che ne firma anche la produzione artistica.

Saverio Lanza ha studiato composizione al Conservatorio di Firenze con Carlo Prosperi, diplomandosi in Direzione d’Orchestra e Strumentazione per Banda. Lavora in un ambito musicale a cavallo tra musica di ricerca e canzone d’autore sia come produttore che come autore: Cristina Donà, con la quale nel 2015 riceve il Premio Tenco, Bugo, PGR, Sarah Jane Morris, Vasco Rossi, Piero Pelù, Irene Grandi & Stefano Bollani. Come solista ha inciso due album, “Ce l’hai una sigaretta?” e “Madrelingua”. È stato più volte direttore d’orchestra in occasione del Festival di Sanremo. Nel 2005, insieme al fratello fotografo Marco, fonda Pastis, un progetto tra fotografia, video e musica, con cui partecipa a vari concorsi e mostre internazionali. Nel 2009 Pastis vince il Premio Ciampi nella sezione L’Altrarte. Nel 2011 Saverio e Marco vengono invitati a proiettare alcuni lavori al Tribeca Cinema di New York. Nel 2018 esce “Lungoviaggio”, visual album firmato da Pastis e Irene Grandi, grazie al quale riceve la Targa “Musica da Bere”.

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