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Teatro in carcere. Destini incrociati presenta “Le Città Visibili”

Martedì 11 Novembre 2025 — 17:31

La nuova edizione, dedicata al tema Le Città Visibili, si terrà da mercoledì 12 a sabato 15 novembre fra Firenze, Livorno e l’Isola della Gorgona e si inserisce nel quadro del progetto speciale sostenuto dal Ministero della Cultura e dalla Regione Toscana

di Giacomo Niccolini

È stata presentata l’undicesima edizione della rassegna nazionale di teatro in carcere Destini Incrociati.

La nuova edizione, dedicata al tema Le Città Visibili, si terrà da mercoledì 12 a sabato 15 novembre fra Firenze, Livorno e l’Isola della Gorgona e si inserisce nel quadro del progetto speciale sostenuto dal Ministero della Cultura e dalla Regione Toscana. La rassegna è promossa dal Coordinamento Nazionale Teatro in Carcere, in collaborazione con il Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria e il Dipartimento per la Giustizia Minorile e di Comunità, nell’ambito del Protocollo d’Intesa siglato con il DAP, DGMC e l’Università Roma Tre il 3 maggio 2022.
L’immagine della rassegna, ideata da Marco Capaccioli: un’immagine sospesa tra surreale e reale, costruita attorno alla figura di un sasso modellato dal tempo. La pietra diventa simbolo della materia dura e concreta delle mura carcerarie, ma anche della possibilità di emergere, raccontarsi e trasformarsi. Una metafora visiva che richiama il paradosso del teatro in carcere: uno spazio reale e chiuso, ma al tempo stesso capace di produrre immaginazione, visioni, mondi possibili.

L’apertura ufficiale della rassegna sarà mercoledì 12 novembre presso il Saloncino della Pergola di Firenzedalle 15 alle 17, con Il senso del teatro in carcere, incontro che prevede gli interventi istituzionali dei rappresentanti di Regione Toscana, Coordinamento Nazionale Teatro in Carcere, DAP e PRAP, DGMC, UNIROMATRE, Ufficio del Garante nazionale dei detenuti, Coordinamento regionale toscano, Associazione Nazionale dei Critici di Teatro. Fra gli ospiti Jean Trounstineprofessoressa emerita al Middlesex Community College in Massachusetts, prima regista teatrale a sviluppare un progetto organico di teatro in carcere nella prigione femminile di Framingham negli Stati Uniti, Bruno Mellano, già garante dei detenuti per la regione Piemonte e Claudio Sarzotti, docente universitario di Sociologia del Diritto all’Università di Torino e direttore del Museo della Memoria Carceraria di Saluzzo.

Vito Minoiapresidente del Coordinamento Nazionale di Teatro in Carcere: “L’auspicio è quello che manifestazioni di questo tipo possano essere utili a superare lo Stigma del carcere e a generare ponti tra persone, ruoli, sensibilità al fine di vivere più consapevolmente una società inclusiva che si alimenti del continuo scambio culturale tra il Dentro” e il Fuori”, uno scambio che, con alti esiti artistici, sia anche foriero di nuove professionalità.

Rafanelli: “Il teatro è un luogo di convivenza, dove ciò che è invisibile emerge”
L’assessora Angela Rafanelli ha aperto la presentazione sottolineando l’importanza del teatro come strumento di dialogo e inclusione: «Il teatro è uno degli strumenti più potenti per allenarsi a convivere e a stare nel mondo. Questa rassegna restituisce visibilità a realtà e persone che spesso restano ai margini, e crea un terreno comune in cui le differenze diventano risorse».
Rafanelli ha valorizzato il lavoro del Teatro Popolare d’Arte guidato da Gianfranco Pedullà, presente attraverso Chiara Migliorini e Francesco Giorgi, rimarcando l’importanza della lunga rete di collaborazioni che l’iniziativa attiva a livello regionale e nazionale.

Raspanti: “Il carcere è invisibile se non fa notizia. Il teatro restituisce umanità”
L’assessore Andrea Raspanti ha portato al centro la questione penitenziaria, evidenziando la distanza tra la visione costituzionale e la realtà degli istituti: «Il carcere è uno dei luoghi di cui meno si parla, o se ne parla solo in caso di cronaca. Eppure dovrebbe essere un servizio pubblico orientato alla riabilitazione, non solo alla punizione. Il teatro permette di ricostruire ponti tra chi è dentro e chi è fuori».
Raspanti ha evidenziato i progetti attivi sul territorio livornese e toscano, definendoli «occasioni preziose per rimettere radici nel mondo esterno» e per avvicinare la cittadinanza a una realtà spesso fraintesa o ignorata.

Giorgi: “Un patrimonio nazionale, un viaggio che unisce storie, visioni e persone”
Nel suo intervento, Francesco Giorgi ha ripercorso la storia della rassegna e il valore del progetto speciale sostenuto da Ministero della Cultura e Regione Toscana: «Il teatro in carcere in Italia è un’eccellenza. È fondamentale portare queste esperienze fuori, farle conoscere, farle ascoltare. Questa rassegna nasce dalla volontà di creare un percorso condiviso e itinerante di altissimo livello artistico».
Giorgi ha ricordato come l’immagine di Capaccioli – una pietra modellata dal tempo che emerge dalla materia – rappresenti il paradosso del carcere come spazio chiuso ma capace di generare immaginazione e trasformazione.

PROGRAMMA

MERCOLEDÌ 12 NOVEMBRE FIRENZE/LIVORNO

L’apertura ufficiale della rassegna sarà mercoledì 12 novembre presso il Saloncino della Pergola di Firenze, dalle 15 alle 17, con Il senso del teatro in carcere, incontro che prevede gli interventi istituzionali dei rappresentanti di Regione Toscana, Coordinamento Nazionale Teatro in Carcere, DAP e PRAP, DGMC, UNIROMATRE, Ufficio del Garante nazionale dei detenuti, Coordinamento regionale toscano, Associazione Nazionale dei Critici di Teatro. Fra gli ospiti Jean Trounstineprofessoressa emerita al Middlesex Community College in Massachusetts, prima regista teatrale a sviluppare un progetto organico di teatro in carcere nella prigione femminile di Framingham negli Stati Uniti, Bruno Mellano, già garante dei detenuti per la regione Piemonte e Claudio Sarzotti, docente universitario di Sociologia del Diritto all’Università di Torino e direttore del Museo della Memoria Carceraria di Saluzzo.

Conclude il pomeriggio, dalle 17,15 alle 18, la performance musicale Innocentevasione, de I Cella Musica a cura de LaLut Centro di Ricerca e Produzione. I Cella Musica si sono formati per iniziativa di un agente penitenziario e del conduttore del laboratorio musicale, un chitarrista di lunga esperienza, e annoverano tra le loro file detenuti, personale esterno, agenti e musicisti professionisti. Da giugno 2025 la band, che fino ad allora si era esibita solo all’interno delle mura carcerarie, può suonare all’aperto grazie alle mutate condizioni di alcuni dei membri del gruppo, tre cantanti e il tastierista che sono tornate in libertà. La rassegna si sposta poi a Livorno, dove alle 22 al Nuovo Teatro delle Commedie,  si terrà l’anteprima della Rassegna video con la presentazione di Sentieri Incrociati video di Maria Celeste Taliani, che documenta le attività realizzate nella precedente edizione della rassegna, tenutasi a Pesaro nel dicembre 2023, a cura del Teatro Aenigma.

GIOVEDÌ 13 NOVEMBRE LIVORNO

Giovedì 13 novembre la programmazione si apre a Livorno dalle 9,30 fino alle 11,30 presso il Cisternino Ex Casa della Cultura, con la tavola rotonda Le prospettive del teatro in carcere. In apertura intervento di Jean Trounstine, relazione di Vito Minoia, docente in discipline dell’Educazione e dello Spettacolo all’università di Urbino, presidente del Coordinamento Nazionale Teatro in Carcere e interventi di Renzo Guardenti, docente di Discipline dello Spettacolo presso l’Università di Firenze, Michalis Traitsis, regista e pedagogo teatrale di Balamòs Teatro, attivo nel campo del teatro sociale, Giuseppe Lipani, docente in Storia del Teatro e dello Spettacolo all’Università di Ferrara.  Alle ore 11,45, presso il Caffè Palcoscenico, in collaborazione con la Libreria Feltrinelli, saranno presentati Dialoghi, di Antonio Dragone, pubblicato per i tipi di Sensibili alle Foglie e Nessuno escluso, di Alessandro Chiarelli, edito da Nalanda.  La programmazione prosegue alle 14, presso la Casa Circondariale Le Sughere, dove per gli spettatori autorizzati sarà possibile assistere a Moby Dick, di Lara Gallo e Francesca Ricci a cura di Arci Livorno con il sostegno della Regione Toscana, del Comune di Livorno, in collaborazione con Fondazione Teatro Goldoni. Un adattamento libero dal celebre libro di Herman Melville per dieci attori, costruito insieme agli stessi protagonisti, dove la balena diventa specchio e contenitore della rabbia, della paura e della speranza di sopravvivere dopo uno scontro inaspettato. Il laboratorio teatrale in carcere a cura di Arci Livorno opera da più di 20 anni portando avanti progetti di coinvolgimento e reinserimento che mettono al centro la persona detenuta e non il reato commesso. Alle ore 17, presso il Nuovo Teatro delle Commedie, Sangue Giusto – Addentro, C.C. Civitavecchia in Sottocoperta, libero adattamento de Il bar sotto il mare di Stefano Benni, riscrittura scenica con i partecipanti al laboratorio teatrale della Casa di Reclusione di Civitavecchia con la regia e la conduzione di Ludovica Andò Veronica Di Marcantonio col contributo della Regione Lazio – Direzione regionale Cultura e Fondazione Severino onlus e col patrocinio del Garante Nazionale e del Garante Regionale dei Diritti delle persone private della libertà personale. Immerso in un’atmosfera surreale e fantastica, chi arriva nel bar sotto il mare sa come e perché è arrivato in quel luogo, metafora del carcere, da cui non si può uscire facilmente. Esiste però una regola, ognuno deve raccontare la propria storia, solo così, attraverso la rielaborazione del proprio vissuto, sarà già fuori, mentalmente libero. Ispirato al famoso libro di Stefano Benni, Sottocoperta ha preso forma come esercizio di scrittura e lettura espressiva sul tema del mare, in cui ognuno dei partecipanti ha scritto e interpretato un racconto, in forma poetica, narrativa, musicale o fantastica. La compagnia teatrale AdDentro, nata dall’esigenza di approfondire l’esperienza artistico-pedagogica maturata in 18 anni di laboratori teatrali negli istituti penitenziari da Ludovica Andò, regista e formatrice, ha ricevuto il Premio della Critica 2019 a cura dell’Associazione Nazionale Critici di Teatro ANCT e della Rivista europea “Catarsi-Teatri delle Diversità”.

Conclude la programmazione della giornata, alle ore 21 presso il  Nuovo Teatro delle Commedie, Ali, con Giulia Tonelli, Giuseppe Angrisani, Maurizio Monte per la regia e rielaborazione di Alessandro J Bianchi della Compagnia Teatrale Talibè, nata all’interno del progetto Fuori e Dentro le Mura ideato da Empatheatre. Lo spettacolo è la prima produzione della compagnia, ed è liberamente tratto da Quando spuntano le ali, degli autori David Kerr,Vipya Harawa,Edge Kanyongolo. Ali si svolge in un luogo indefinito, forse in un carcere come sembra suggerire il testo, forse all’interno della mente di uno dei protagonisti, forse nell’anima di una società alla ricerca di un nuovo centro futuro, quando ormai il passato non può essere più e il presente si rivela pieno di interrogativi e desideri irrisolti.

VENERDÌ 14 NOVEMBRE GORGONA / LIVORNO

Venerdì 14 novembre la rassegna si sposta sull’isola della Gorgona dove, alle ore 11,30, presso la Casa di Reclusione, la Compagnia Teatro Popolare d’Arte presenta La città invisibile. Lo spettacolo, diretto da Gianfranco Pedullà, nasce da un percorso di scrittura teatrale condotto da Chiara Migliorini all’interno del laboratorio teatrale di Gorgona. Il percorso di scrittura è stato un attraversamento umano fondato su domande, conversazioni e suggestioni che hanno messo in relazione i partecipanti con lo spazio dell’isola per far emergere memorie, sogni, desideri vivi e profondi, paure e timori. Questa pratica laboratoriale ha trovato fonti di ispirazioni nell’omonima opera di Italo Calvino, oltre alle carte degli arcani maggiori dei Tarocchi, ed è divenuto un viaggio poetico e simbolico che esplora l’identità, la memoria e il desiderio di trasformazione, offrendo una narrazione corale che intreccia le storie personali dei partecipanti con l’immaginario collettivo. La produzione è realizzata in collaborazione con la Casa di Reclusione di Gorgona, con il PRAPP di Firenze, con il contributo della Regione Toscana, e il sostegno del Teatro delle Arti e del Comune di Lastra a Signa.

Alle 14 incontro con la Compagnia del Mare di Gorgona e focus su Italo Calvino e la presentazione del libro Il teatro del mare, del Teatro Popolare d’Arte. 

Alle 18,15, a Livorno, presso la Libreria Mondadori saranno presentati Utopie nel mezzoVent’anni del Teatro dei Venti pensando al futuro, di Stefano Tè, Teatro dei Venti, edito da Titivillus e Altrimenti il carcere resta carcere, di Ornella Rosato e Alessandro Toppi, pubblicato da Bulzoni. Alle 21,30, presso il Centro Artistico il Grattacielo, AlphaZtl in Lady UP, performance di teatrodanza che porterà in scena Francesca De Giorgi, giovane danzatrice con sindrome di Down e i detenuti della Casa Circondariale di Brindisi, accompagnati dai professionisti della compagnia. Lady UP, con la regia di Vito Alfarano, è il racconto di una diva che sale sul palco con energia, carisma e autenticità, distruggendo gli stereotipi legati all’identità, alla femminilità e alla disabilità. Uno spettacolo che celebra la forza dell’arte come strumento di inclusione e cambiamento e trasforma il teatro in uno spazio di libertà e riscatto, dove ogni passo diventa affermazione di sé. La serata si concluderà con Teatro carcere in movimento, prima sessione della rassegna video che porterà cinque opere con intervento degli autori: Sacre Radici di Koreoproject – Casa Circondariale di Lecce; Voci di dentro, di Balamos Teatro – Istituti Penitenziari di Venezia, Casa di Reclusione Donne di Giudecca; Trilogia dell’assedio, del Teatro dei Venti – Casa Circondariale di Modena e Casa di Reclusione di Castelfranco Emilia; Progetto Verziano -edizione 14 di Compagnia Lirya – realtà integrate di Brescia; Nella Pancia del Pescecane di Accademia Stap – Casa circondariale Rebibbia  (maschile), Roma.

SABATO 15 NOVEMBRE LIVORNO

L’ultimo giorno della rassegna, sabato 15 novembre, avrà inizio a Livorno alle ore 9,30 presso la Casa Circondariale Le Sughere dove Giallo Mare Minimal Teatro con i detenuti della C.C. di Livorno presenterà Testimonianze, voci a confronto nell’esperienza di GiallomareAlle 11,30, appuntamento al Cisternino – ex casa della cultura per Il Filo di Arianna,  secondo episodio di LABIRINTI coordinato da Michalis Traitsis, documentazione video del laboratorio di specializzazione sui linguaggi e le pratiche del teatro in carcere a cura di Gianfranco Pedullà, Michalis Traitsis, Grazia Isoardi. Alle 14,30 prosegue il programma con la seconda sessione della rassegna video Teatro carcere tra sogno e realtà, dove saranno presentate sette opere con interventi degli autori: PITCH – Senza titolo – Manifesto per un carcere futurista della Compagnia #sinenomine – Spoleto Casa di Reclusione; Sogni di Fort Apache Jumping Flea – Casa Circondariale di Velletri; Echi da Solaris -il pianeta dentro le sbarre della compagnia diretta da Olga Melnik – Casa Circondariale Mario Gozzini- Sollicciano (FI); Due isole. Chi va per questi mari di Associazione Culturale Branchie Teatro – Casa circondariale G.Pagliei Frosinone; Ma’ – di parti e di rinascite di A.M.A. – Casa Circondariale di Lecce; U principinu – un calcio al pallone di La Poltrona Rossa – Istituto Penale per Minorenni di Catania Bicocca e io DEA – Istituto penale femminile per Minorenni di Pontremoli (Massa Carrara); 2 passi di Teatro Magro – Casa Circondariale di Mantova.

Il pomeriggio, dalle 14,30 laboratorio a cura di AGITA – Ente di Formazione con accreditamento al MIM, aperto ad operatori e docenti del settore scuola carcere e contesti riabilitativi.

La Rassegna si concluderà alle ore 17,30 con l’incontro plenario di saluto e sintesi e alle 21, presso il Nuovo Teatro delle Commedie, il concerto della cantautrice Erica Mou.

La rassegna e tutti gli spettacoli sono gratuiti ma si consiglia di prenotare ai numeri: 0558720058 oppure whatsapp 3711152940. Email: [email protected]

Gli eventi in carcere sono riservati agli spettatori autorizzati e per partecipare alle iniziative occorre prenotare. Informazioni complete sul sito: www.tparte.it

 

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