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Valeria, da Berlino alla conquista della “sua” Livorno a passo di danza

Martedì 26 Novembre 2019 — 19:05

Querandi, questo il nome dello spettacolo, è un mix di danza contemporanea ed emozioni astratti che vede come protagonista la livornese Valeria Busdraghi. Livornese espatriata dal 2004, ha studiato prima a Stoccarda e poi a Rotterdam, prima di tornare a Berlino dove adesso vive

di Filippo Ciapini

Si alza il sipario del teatro “Il Grattacielo” che domenica 1° dicembre alle 21,30 ospiterà una nuova ed interessante rappresentazione di danza teatrale. Querandi, questo il nome dello spettacolo, è un mix di danza contemporanea ed emozioni astratte che vede come protagonista la livornese Valeria Busdraghi (nella foto principale di Paris Parisis e nelle altre immagini a cura di Paolo Bonciani). Livornese espatriata dal 2004, ha studiato prima a Stoccarda e poi a Rotterdam, prima di tornare a Berlino dove adesso vive: “Berlino mi ha aiutato a trovare la mia specializzazione – ha raccontato a QuiLivorno.it – questa è una città che offre qualsiasi tipo di sfumature che gradualmente plasmano la tua vera identità”.
Non solo, la capitale tedesca è stata anche occasione per incontrare Maria Colusi, storica ballerina della compagnia Sasha Waltz & Guest. Uno spettacolo che dura dal 2017, ma che vede Valeria protagonista da febbraio di questo anno, prima a Thessaloniki, in Grecia, e poi a maggio, a Berlino, prima di tornare in terra livornese. Un ritorno fortemente voluto dalla ballerina scuola Associazione Europea Danza che non nasconde quanto sia importante la premiere del “Grattacielo”: “Livorno è la mia città, il posto che chiamo casa e ballare con nuove vesti e colori è sempre stato quello che volevo, sarà emozionante”. Per quanto riguarda lo spettacolo, coreografato come già detto dalla sudamericana Maria Colusi, verterà sulle infinite sfumature della donna, Querandi, nome di una tribù del Sud America, sarà una sorta di rituale dove l’incontro delle due protagoniste benché culturalmente lontane si accomuneranno sempre più grazie alla loro sensibilità risultando così telepatiche da unirsi. Cinquanta minuti dove l’essere donna, sarà astrattamente al centro del palco dove non si prediligerà la narrazione, ma le emozioni trasmesse che andranno a mescolarsi con l’arte della danza. “Non sarà un musical perché la storia non è ben definita, qua è la fisicità stessa che dà il filo narrante, non ci sono citazioni, è libertà di movimento e di interpretazione – ha continuato Valeria – Non è chiara la relazione tra le due ballerine, non sappiamo se sono madre e figlia, due sorelle o semplicemente amiche, quello che verrà fuori sarà la libera espressione delle loro sensazioni”.
La ricerca del movimento, dunque, è frutto delle esperienze di Busdraghi fuori dallo Stivale, in una città come Berlino che esula dai canoni comuni della danza ed offre continue influenze diverse. Ed è questo quello che la nostra protagonista consiglia a tutti i ballerini desiderosi di fare questo come mestiere: essere curiosi e soprattutto mettersi in gioco confrontandosi con le realtà sconosciute perché, a prescindere da come andrà, sarà l’occasione per arricchire il proprio bagaglio culturale o quantomeno capire quale sia la strada giusta da seguire. Appuntamento quindi per domenica 1° dicembre al “Grattacielo” dove lo spettacolo inizierà alle 21.30.

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