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Casalp, l’ex assessore Apolloni: “Linea già tracciata dalla passata giunta”

Giovedì 24 Ottobre 2019 — 18:26

Sono felice che a Livorno si continuerà ad affrontare la morosità in Erp. Ricordando che l’avvio del processo è stato del M5S, Raspanti ha però rivendicato una “radicale revisione di un protocollo precedente”. Ciò che c’è di veramente radicale è stata la volontà politica 5 stelle di attaccare la morosità in Erp, cosa mai fatta prima. Argomento rischioso prima delle elezioni. Infatti, né il Programma, né le linee di mandato di Salvetti parlavano di morosi colpevoli, anzi sottostimavano il problema.
Raspanti ha trovato una via già tracciata cui non ha potuto sottrarsi, sia per le norme (scattava l’omissione in atti d’ufficio), sia perché l’opinione pubblica era già informata degli sgomberi per morosità.
Allora non si accontenta di saltare sul carro in corsa e prova a guidarlo: cambia il protocollo perché i 5 stelle puntavano sul recupero del debito di Casalp, mentre lui “tutela le fasce più deboli”. Fa sempre un bell’effetto dire che si colpiranno prima i redditi più alti. Politicamente paga. Il problema è che si dovrebbe dire: “tuteleremo le fasce più deboli tra quelli che potrebbero pagare e non lo fanno”.

Questa sembra, ma non è un’istanza sociale, in quanto è la proporzionalità dell’affitto al reddito che pone tutti sullo stesso piano di fronte alla legge. La protezione sta nel riconoscere i casi che non possono veramente pagare, e questo abbiamo cominciato a farlo, dato che siamo stati i primi a riconoscere la morosità sociale, iniziando quindi a colpire le morosità colpevoli. Non sono “oltre 1000” i nuclei che non possono pagare: nelle linee di mandato del Sindaco c’è una sottovalutazione di questo.

Il nostro parametro pesava anche il numero di canoni non pagati, aspetto del tutto assente adesso. Si contrastava quindi chi, pur potendo pagare, alimenta la “cultura” della morosità.

Non passerà il principio per cui nell’Erp tutti devono pagare in proporzione alle proprie possibilità.

Invece si dirà: se hai più reddito di me ed entrambi non paghiamo, cercano “prima” te, e “dopo” me, quindi posso stare a vedere. Cercavamo di combattere un atteggiamento psicologico che non dipende dal reddito e che non è stato compreso da Raspanti, indebolendo l’azione del protocollo.

Credo sia corretto ricordare che l’input ad un Protocollo venne dall’allora Presidente Casalp Vanessa Soriani, che voleva superare le difficoltà dell’Ufficio casa a gestire il contenzioso e ciò è stato poi da me seguito.

Ancora una volta è necessario ricordare che per i processi complessi c’è sempre un prima e un dopo.

Leonardo Apolloni, ex assessore al Sociale del Comune di Livorno

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