“Ci avete riempito il cuore di orgoglio e felicità”

Foto inviata da Carlo che ringraziamo

Pubblichiamo i ringraziamenti di Carlo, che ringraziamo per la disponibilità, cugino del professore Cesare Luschi scomparso

Sono il cugino di Cesare (fratello di fatto). Per me e la mia famiglia il 9 luglio (giorno del funerale, ndr) è stata una giornata emotivamente molto pesante. Siamo passati dall’inconsolabile dolore per la perdita alla fortissima commozione nel vedere il fiume di ragazzi, colleghi ed amici che sono voluti venire a portare il loro ultimo saluto a Cesare. Ci ha riempito il cuore di orgoglio e felicità verificare con i nostri occhi quanto fosse grande l’amore, l’affetto e la stima di cui era circondato il nostro amato Cesare. Ci ha emozionato tantissimo sentire i commenti ed i giudizi espressi da tanti ex alunni che con la loro presenza, le loro lacrime hanno dimostrato concretamente quanto di buono avesse fatto nella sua vita come professore e come uomo. Tutte queste emozioni sono state splendidamente sintetizzate dall’intervento pubblico durante la funzione presso la Chiesa dell’Ospedale, da uno dei ragazzi, in rappresentanza di tutti i compagni. Così come è stato immenso il piacere di ascoltare il ricordo di Cesare riportato della vicepreside del Liceo a nome di tutti i colleghi dell’Istituto. Lo avete descritto e raccontato come meglio non avremmo potuto fare noi di famiglia. Tutto questo ci ha dato la risposta a quella domanda che ci ponevamo da anni e cioè dove trovasse Cesare la forza e la determinazione per resistere a tutte le condizioni avverse che la natura gli ha posto davanti. La trovava nell’enorme affetto di cui era circondato, nel rapporto del tutto speciale che aveva con tutti i suoi alunni e nell’amicizia spesso davvero molto stretta creatasi con tanti colleghi/e. E’ proprio grazie a questa forza che, come ha voluto dirmi, mia figlia, la sua amatissima nipote Elisa, Cesare ha in realtà vinto la battaglia contro la malattia, perché non lo ha mai piegato ed ha saputo combatterla sempre a testa alta non facendosi condizionare.
Abbiamo incontrato oggi sue ex insegnanti, suoi condomini, le infermiere che lo hanno assistito negli ultimi mesi, ex alunni ormai diplomati da oltre 10 anni, ex compagni di scuola, collaboratori scolastici, tutti hanno voluto testimoniare non solo la sua grande professionalità nell’insegnamento, ma un’umanità, capacità di empatia, ironia ed autoironia fuori dal comune. Era davvero facile volergli bene.
Questo frullatore di emozioni ci ha impedito stamani di fare un ringraziamento pubblico quindi approfittiamo per farlo così, con queste poche righe. Grazie di cuore alle tantissime persone intervenute oggi ed in particolare a tutto il Liceo Enriques, sua seconda casa.