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Consorzio Nautico: incontro con Nogarin per richiedere modifica regolamento Secche della Meloria

Giovedì 11 Maggio 2017 — 08:09

Nel pomeriggio dello scorso giovedì 4 maggio, il Consiglio Direttivo del Consorzio Nautico è stato ricevuto a Palazzo Civico in occasione di un incontro con il Sindaco di Livorno Filippo Nogarin, accompagnato dall’Assessore all’Urbanistica Alessandro Aurigi.

Al centro del proficuo colloquio tra i massimi rappresentanti dell’Amministrazione Comunale e quelli della delegazione in rappresentanza del soggetto che opera a tutela dei diritti del cosiddetto ‘popolo delle barchette’ labronico, ci sono state molteplici tematiche di natura tecnica.

Il confronto si è dipanato a tutto campo e ha toccato tutte le esigenze locali, sia quelle attuali sia quelle prossime venture, espresse dai rappresentanti della nautica minore da diporto.

Tra queste, il Consorzio si è fatto portavoce delle numerose e urgenti problematiche derivanti dall’applicazione della normativa a oggi in vigore all’interno dell’Area Marina Protetta Secche della Meloria, gestita dall’Ente Parco di Migliarino-San Rossore-Massaciuccoli.

Uno specchio  d’acqua tradizionalmente frequentato da gran parte dei natanti livornesi soprattutto nel corso delle stagioni primaverile ed estiva, almeno in teoria l’accesso e la fruizione del tratto di mare antistante le coste cittadine risultano oggi disciplinati da un apposito regolamento.

Tale ordinamento però presenta un palese ‘peccato originale’, oltre ad includere numerose storture al proprio interno. Un vulnus legislativo dovuto alla previsione di gabelle economiche finalizzate al mero accesso nell’area (il versamento del corrispettivo a titolo di diritto di segreteria e rimborso spese ambientali per il rilascio delle autorizzazioni)ed a conseguenti specifici divieti per le attività di ormeggio e pesca, sia questa di natura sportiva, amatoriale o semplicemente ricreativa.

Sulla carta, il Decreto Ministeriale istitutivo dell’AMP del 21 ottobre 2009 prevedeva che l’Ente gestore avrebbe dovuto istituire una cosiddetta Commissione di Riserva, con lo scopo di rivestire il ruolo di principale interlocutore in fase di approvazione della successiva bozza di regolamento. Tale tappa di consultazione intermedia invece è stata completamente saltata, considerato che la sopra menzionata Commissione in realtà non è stata mai né composta né tanto meno convocata.

Al contrario, tale regolamento ‘capestro’ è stato alla fine ugualmente approvato da un soggetto gestore che al tempo era peraltro guidato da un Direttore poi successivamente allontanato dall’incarico con la grave accusa di peculato.

Questa palese forzatura è avvenuta malgrado tali premesse e nonostante si fosse registrato da parte del Ministero dell’Ambiente (il quale aveva rinviato al mittente il testo a causa dell’evidente difetto di procedura) un precedente respingimento della prima bozza.

Come se tutta questa serie di gravi impedimenti non fossero stati sufficienti a fermare la macchina burocratica, l’approvazione datata 18 aprile 2014 porta con sé l’aggravante di aver ignorato in toto le specifiche modifiche suggerite a suo tempo dal Consorzio. Proposte con risolutezza al Comune e, attraverso quest’ultimo, trasmesse con il dovuto anticipo per la valutazione dello stesso Ministero.

Invece, nel regolamento attualmente in vigore, di quelle osservazioni non si trova alcuna traccia. Questo disinteresse da parte dei soggetti chiamati a decidere ha peraltro vanificato gli sforzi e l’impegno che avevano contraddistinto il lungo percorso di studio condotto minuziosamente e volontariamente nell’ormai lontano 2013 proprio dal Consorzio. Un’analisi che aveva portato a risultati attendibili, visto che molte delle idee introdotte rispetto al deludente testo originale risultavano mutuate o comunque fortemente ispirate ad altri ordinamenti già in vigore in analoghe AMP del resto d’Italia.

Il regolamento attuale non rispetta difatti tre principi cardine ritenuti da noi imprescindibili. Vale a dire quelli della totale gratuità per l’accesso, della libertà di ancoraggio e della disponibilità alla pesca nella zona, almeno in quella prettamente non limitrofa alla Torre e al Faro della Meloria.

La normativa in oggetto ha finito quindi per stravolgere gli intenti originari che aveva ispirato la nascita dell’AMP, rivelandosi esclusivamente fonte di intollerabili disagi per l’utenza.

Per questo motivo, al Sindaco Nogarin abbiamo espressamente chiesto che il Comune di Livorno si faccia ufficialmente promotore della revisione del regolamento ‘incriminato’, al fine di riportarlo alla logica originale.

Il Primo Cittadino, anche attraverso la massima collaborazione dell’Assessore con la delega all’Ambiente Giuseppe Vece, ha cortesemente assicurato la piena disponibilità a intercedere presso il Ministero dell’Ambiente per portare avanti tale istanza. Di fronte all’ennesima conferma dello spirito di apertura e disponibilità, il Consorzio tiene a ringraziare l’Amministrazione, in primis a nome delle migliaia di livornesi amanti di quell’inestimabile patrimonio naturale che è la Meloria.

Il Consiglio Direttivo del Consorzio Nautico di Livorno

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