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Don Ordesio: “Fate pulizia nella giungla accanto alla chiesa”

Domenica 16 Dicembre 2018 — 18:55

Gentile assessore Aurigi, capisco che con tutti i problemi che ha e con tutte le persone che Lei frequenta o che a Lei si rivolgono il mio nome e cognome non le dirà nulla. Infatti sono solo qualcuno, niente di più. Tuttavia se Lei avesse letto personalmente la lettera che le abbiamo recapitato con un ingente numero di firme forse il mio cognome e nome potrebbe venirle in mente.

Sono da giugno 2018 il cosiddetto “parroco emerito” della Parrocchia dei Sette Santi e anche se ora non ne sono più il legale rappresentante tuttavia qui ancora abito, aiuto il nuovo parroco e da lui ho ricevuto il consenso a continuare tra il tragico e il comico una vicenda che si trascina dal 17 dicembre 2012.  La vicenda riguarda sia la via Sette Santi davanti alla Parrocchia sia il terreno a fianco della Parrocchia, regno di talpe, bestie di vario tipo e serpenti.

In tutti questi anni ho cercato di coinvolgere un po’ tutti: dalla Polizia Municipale a tante altre persone che venivano e poi sparivano con la solita frase tipica della burocrazia negativa: “non è di nostra competenza”. Ovviamente non si poteva comunque mai sapere di chi fosse la competenza. Tutta la storia è documentata in quella lettera con firme che è stata protocollata e quindi a Lei consegnata.

Finalmente sono potuto arrivare all’assessore Vece. Dopo un po’ di tempo mi giunse dall’assessore una copia di un progetto semplice e intelligente di soluzione.  Ma ahimè a questo punto è apparso Lei che nei giornali annunciava di avere stipulato un contratto con la proprietà del terreno a fianco della Chiesa ricoperto da un canneto e ,come già scritto, regno di bestie decisamente non troppo domestiche.

Lei ha spiegato attraverso la stampa il suo grande progetto, molto interessante anche se forse un po’ troppo ambizioso. Comunque ce ne siamo rallegrati pur con quel giusto scetticismo a quel tempo e ora più che mai ampliamente giustificato.
Il suo grande progetto ovviamente si è inghiottito il “piccolo” ma intelligente progetto dell’Assessore Vece, il quale a proposito mi scrisse che non si potevano spendere 20000 euro dei contribuenti per poi ributtare tutto per aria nel momento della realizzazione del suo più amplio progetto. Lodevole ragionamento!

Qui tutto è rimasto come prima. Nel frattempo c’è stata l’alluvione, e poi le piste ciclabili e poi mille altri interventi probabilmente più urgenti del nostro. Non so bene quando ci saranno le prossime elezioni, ma mi piacerebbe che per quel tempo anche la soluzione del nostro problema potesse essere valutato e giustamente vantato come un ulteriore trofeo della vostra amministrazione.

Nella lettera con firme Le chiesi almeno la pulizia periodica del terreno e la invitavo a fare una velocissima scappatina per vedere personalmente la nostra situazione. L’aspettiamo ancora con trepidazione e giubilo.

Le invio questa lettera aperta sul giornale perché non so più che altro inventare per sollecitare il Suo interessamento dopo di che, visto la mia età, non mi resta che arrendermi e attendere in devota solitudine l’ora del mio cristiano trapasso a quella vita dove si spera non ci saranno né topi, né talponi né serpenti.

La ringrazio e la saluto anche a nome dei nostri parrocchiani e di tutti coloro che sono interessati al problema perché in questa parte della città vivono.

Ordesio Bellini, parroco emerito

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