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Fortezza “inclusiva”? Non con questa soluzione…

Sabato 21 Luglio 2018 — 15:16

Basta poco per trasformare una persona in un sacco di spazzatura, ancor più semplice quando hai a che fare con la delicatissima materia della “disabilità”. Basta un’idea di inclusione anacronistica, vecchia, sorpassata, obsoleta per offendere ed annullare anni di lavoro diretto  alla “autonomia” ed all’ampliamento della “libertà e tutela della dignità” delle persone, disabili compresi!
Facciamo ovviamente riferimento alla notizia che è apparsa sulla stampa cittadina  sulla soluzione “accessibilità” Fortezza Vecchia.

Dopo anni di incontri con Port Authority, Sovraintendenza ed altri istituzioni, avevamo cercato e trovato insieme una soluzione valida per tutti, anziani, disabili, normodotati: un ascensore che doveva collegare i vari piani  della Fortezza Vecchia, una soluzione in pieno rispetto di quelle che sono le idee di una vera inclusione e rispettose di quella dignità che oggi vediamo sfumare con un cingolato… far da soli in piena autonomia è davvero una chimera. Avevamo deciso di aspettare pazientemente quel momento.

Soluzione all’anno 2018 per entrare in Fortezza: un cingolato montascale. Soluzione, dicono, temporanea, ma per noi il “temporaneo” è qui ed ora.

Il cingolato, per i non addetti ai lavori, è un congegno azionato da un assistente sul quale viene “ancorata” la sedia a rotelle completa di disabile. Solo sedie a rotelle e disabili leggeri (no carrozzine elettriche ed altre soluzioni per medi spostamenti)  La invito a chiudere gli occhi, direttore, ed  immaginare di essere una ragazzo di venti anni, disabile da poco e che nonostante la sedia a ruote e le mille paure ed incertezze della nuova condizione desidera vivere ,   “come prima” , una serata con la ragazza in Fortezza… oppure ad immedesimarsi in un cittadino disabile da 30 anni che chiede fortemente di essere incluso con una forma tale da non sentirsi un “diverso”.
Subire di essere legato su un sistema con cingoli, essere poi manovrato da un estraneo, di essere  osservato come si osserva un fenomeno da baraccone… beh inaccettabile dopo anni di lotta.

Credevamo in una politica di vera e moderna inclusione. Credevamo alle parole di chi disse che avrebbe trasformato la città di Livorno e che non avrebbe mai più permesso che le vergognose situazioni di emarginazione delle precedenti giunte si ripetessero! Non solo si sono ripetute ma sono state due volte più violente. Una politica coraggiosa avrebbe detto “no” agli spettacoli in Fortezza fino a che tale struttura non fosse per tutti… una politica coraggiosa avrebbe cercato una nuova location per kermesse che fosse accessibile a tutti… quindi tra il vecchio ed il nuovo poca differenza passa. Non passa il peso che ci portiamo quando pensiamo alla targhetta in memoria di  Vitello Pino, nostro amico, che chiedeva inclusione.

Non passa il peso della umiliazione che dobbiamo subire ed è grave che un Garante della Disabilità con Osservatorio, scelto e voluto dalla Giunta, proponga soluzioni che discriminano.

Siamo stati accusati di voler salire sul “Faro” o sulla “Trinità dei Monti”… se organizzi un evento pubblico si che ci vogliamo andare… ma tutti però. Questa la nostra ferma posizione.

Per Sil e Paraplegici Livorno Franchi, Rigolo, Perossini, Torsi, Quattranni, Calamai,Cantini, Filippi, Oliviero 

 

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