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Gasperini: “Farò ricorso alla Corte di Appello”

Venerdì 8 Marzo 2024 — 15:29

Riceviamo e pubblichiamo un comunicato stampa di Lorenzo Gasperini

In merito alla recente sentenza e alle relative comunicazioni da parte delle sinistre, preme sottolineare come si tratti della prima sentenza in Italia per una legge che non c’è: applica il ddl Zan mai diventato legge e cassato dal Senato grazie anche alla coraggiosa opposizione di alcuni Senatori del Partito Democratico, oltre che allo strenuo lavoro di Simone Pillon e Roberto Calderoli. Di fatto è una condanna rieducativa per omofobia, sullo stile dell’articolo 58 dell’Unione Sovietica che prevedeva la condanna per il generico crimine di “attività controrivoluzionaria” per reprimere il dissenso e omologare le coscienze. Non è solo una condanna nei miei confronti ma una minaccia alla libertà di espressione di tutte quelle persone che ancora credono che si nasca maschi e femmine, senza asterischi o letterə rovesciatə. E soprattutto che i bambini vadano difesi dall’indottrinamento rosso nelle scuole. I miei legali, guidati da Federico Pazzaglia, valuteranno il ricorso presso la Corte di Appello; va inoltre ricordato che questo processo si era aperto con la richiesta di archiviazione da parte della Procura della Repubblica di Livorno, a dimostrazione dell’inconsistenza della querela. Criticare con forza certa ideologia è un diritto giuridico e un dovere morale; una colpa morale di cui parlare è semmai quella della sinistra italiana nel voler calpestare la potestà genitoriale delle famiglie e insegnare ai bambini che non si nasce né maschi né femmine, che si nasce neutri, liquidi e poi si decide che cosa ci si sente (trans, non binari, magari gatti, giraffe e così via). Io rispetto tutte le persone e combatto con una dialettica senza sconti quelle idee che in coscienza ritengo sbagliate mentre da sinistra rimane sempre viva la tentazione totalitaria della soppressione del dissenso e dell’oppressione delle persone. Anche per via giudiziaria. Le mie posizioni sulla famiglia, sull’identità di maschio e femmina e sui diritti dei bambini da oggi non cambiano di una virgola, anzi: si rafforzano, nutrite dalla sana filosofia di Platone, Aristotele e Dante, nonché dalla tradizione eterna e cristiana. Un ringraziamento particolare va all’amico e avvocato Federico Pazzaglia, che mi ha difeso dall’inizio con determinazione e coraggio. Non sarà una sentenza a farci paura.

Lorenzo Gasperini

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