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La professione del geometra? La realtà è un’altra…

Venerdì 24 Febbraio 2017 — 11:38

“C’erano una volta i geometri ….” con questo titolo, che rimanda alle più comuni favole, si da l’incipit a un articolo del 21 febbraio che analizza le iscrizioni agli Istituti superiori secondari cittadini per l’anno scolastico 2017-2018. Nell’articolo la professione del Geometra viene raffigurata come ” …un quadro sbiadito …”, anche le parole del Dirigente dell’Istituto Buontalenti suonano malinconiche con la domanda sul perché “… le famiglie e gli studenti non siano più attratti da un percorso di studi che alla fine porta ad un lavoro ….”.
La situazione, è inutile nasconderlo, è preoccupante ed il dato nazionale conferma il trend negativo che negli ultimi anni ha colpito l’indirizzo di studi del CAT (Costruzioni Ambiente e Territorio, come ora si chiama quello che era l’Istituto Tecnico per Geometri) così come nella nostra città.
Tutto questo appare ancora di più incomprensibile quando nel mondo professionale la figura del Geometra si è evoluta, stando al passo con i cambiamenti che la tecnologia e, di conseguenza, la diversa richiesta di prestazioni ha imposto e, non di rado, anticipandoli.
Solo per fare qualche esempio, la nostra Categoria, a garanzia del Committente e per qualificare il lavoro di ogni singolo iscritto, è stata la prima tra tutte le professioni ordinistiche che in collaborazione con l’UNI ha elaborato degli standard di qualità, quali specifiche per le prestazioni professionali. E’ stata la prima che fin dal 2007, in via sperimentale e facoltativa, e poi dal 2010 in via obbligatoria ha regolamentato la Formazione Professionale Continua, prima ancora dell’obbligo stabilito dalla L. 137/2012, tutte condizioni che ogni iscritto è tenuto a rispettare.
Passando agli aspetti della professione i Geometri sono stati i primi, fin dal 2002, che hanno colto il segno innovativo in campo estimativo portato dagli Standard Internazionali di Valutazione, partecipando con altri ordini professionali, alla stesura degli Standard Nazionali (Codice Tecnoborsa e Linee Guida A.B.I.), entrando a far parte come full member di TEGoVa (The European Group of Valuers’ Associations). I Geometri, sono la categoria che conta il maggior numero di tecnici certificati sia a livello nazionale che europeo, il tutto a garanzia anche del sistema finanziario italiano.
Nel campo topografico, i Geometri si sono confrontati con l’evoluzione alla Geomatica, il rilievo del territorio con strumenti satellitari e con i droni (in Toscana i Geometri hanno attivato un propria rete satellitare). Per passare al mondo dell’edilizia, la categoria ha rivolto attenzione al riuso, alla riqualificazione dell’edificato, al contenimento energetico, all’ambiente, senza dimenticare l’attività di ausilio per l’autorità giudiziaria.
La professionalità del Geometra al servizio di chi abita il territorio e chi deve applicare le norme previste dalla legge, dando vigore a quel tratto d’unione tra il cittadino e le istituzioni che da sempre i Geometri hanno rappresentato, oggi più che mai con la digitalizzazione delle Amministrazioni Pubbliche.
Questa polivalenza propria della figura del Geometra, che oggi viene praticata per lo più in forma associata o collaborativa tra professionisti, ognuno con una prevalente specializzazione, ha fatto si che la nostra categoria, statisticamente, abbia sofferto meno di altre il periodo di crisi che stiamo attraversando.
Ma tutto questo non traspare verso l’opinione pubblica ed il Geometra appare come una professione in declino, una favola non a lieto fine che non si chiude con il consueto ” e vissero felici e contenti” ma in cui il protagonista scompare, grazie anche ad una riforma scolastica che ha creato non poca confusione nelle famiglie e perfino tra gli addetti ai lavori.
La riprova è che nel corso degli eventi di orientamento scolastico a cui questo Collegio ha partecipato, i professori delle scuole medie inferiori erano convinti, a torto, che la figura del Geometra fosse destinata a scomparire con l’introduzione del CAT.
Ma così non è. Una volta terminati gli studi i diplomati potranno entrare subito nel mondo del lavoro, con assunzioni presso Società private di costruzioni, movimento terra, urbanizzazione, di servizio e altro. Dopo il periodo di praticantato di 18 mesi e l’esame di stato previsto dalla Costituzione, il diplomato può vantarsi del titolo di Geometra ed esercitare la libera professione, partecipare a concorsi pubblici ed altro.
Dopo il diploma vi è la possibilità di accedere ai corsi post diploma per specializzarsi ulteriormente presso Istituti Tecnici Superiori (ITS sono scuole ad alta specializzazione tecnologica che formano tecnici superiori nelle aree tecnologiche giudicate strategiche per lo sviluppo economico e la competitività) o con percorsi di Istruzione e Formazione Tecnica superiore (IFTS che formano figure professionali orientate al sistema dei servizi, degli Enti locali e dei settori produttivi interessati da innovazioni tecnologiche), o intraprendere il percorso universitario aperto a tutti i corsi di Laurea Triennali e Magistrali.
Una realtà questa che non siamo riusciti, la nostra categoria in primis, a trasmettere agli studenti ed alle loro famiglie nonostante l’impegno, anche economico, e la messa in campo di strategie promozionali quali “Georientamoci”.
Allora dobbiamo tutti, noi, dalla dirigenza scolastica provinciale a quella di Istituto, passando anche dall’impegno ad informarsi da parte dei professori, rimboccarci le maniche e svelare il corretto finale di questa che non è una favola, ma la realtà. Ci sentiamo di dire questo alle nuove generazioni, e alle loro famiglie, che oggi si vedono private del loro futuro, con una stretta occupazionale senza precedenti, perché sappiano che c’è un’alternativa, che una porta è invece aperta …. basta solo indicargliela.

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