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Noi pescatori in apnea fra rischi e legge da rispettare

Venerdì 2 Settembre 2016 — 10:02

Gentili redattori, chi vi scrive è un aimè scarso pescatore in apnea, si dice proprio così, di Livorno. In merito alla serie di articoli riguardanti le contravvenzioni elevate ai sub per il mancato rispetto della distanza dalla costa frequentata dai bagnanti vorrei porre alla vostra attenzione alcune questioni:
Innanzitutto vi vorrei far notare le regole altamente discriminatorie nei confronti del pescatore in apnea. Lo stesso, durante la stagione estiva, deve pescare a non meno di 500 metri dalle coste frequentate dai bagnanti. Ora, se davanti a Antignano la cosa è pure fattibile, capite bene che davanti a Calafuria è altamente improbabile, visto che peschiamo solo con l’aiuto dei nostri polmoni e vi assicuro che a 500 metri al largo di Calafuria le profondità sono abissali.
Prendiamo in considerazione anche che il pescatore deve rimanere a 500 metri da riva, mentre un motoscafo invece, può viaggiare a 200/300 metri (dipende dalle ordinanze della capitaneria) dalla costa. Capite bene quanto sia più pericoloso un motoscafo lanciato a tutta birra sottocosta, che un sub a magari 30 metri da riva con un fucile che spara al massimo a due metri di distanza.
Va da se che portare un sub a 500 metri da riva espone lo stesso al rischio di essere falciato, affettato dalle eliche dei marinai della domenica che si divertono a sfrecciare a manetta a distanza che ritengono sicura. Si, peccato che la legge impone ai sub di stare li.
Vero che il pescasub deve dotarsi di apposito segnale con boa bandierina rossa e diagonale bianca, ma voi sapete quanti “comandanti” ignorano o non conoscono quel segnale? Sapete quante volte sono stato letteralmente “salpato” dal “nostromo” di turno? E quante volte, in apnea sul fondo, ho dovuto fare appello a tutte le mie riserve d’aria contenute nei miei polmoni, perché il mare si stava riempiendo del terribile suono di una barca che mi transitava sopra? Decine e decine.
Ora, al netto che un pescatore in apnea che pesca tra le gambe dei bagnanti è sicuramente da multare, cosi come uno che carica o scarica il fucile a terra, con tutta onestà, che fastidio da un sub a 150 metri da riva? La legge e legge e va rispettata ma molto più facile multare un povero cristo che sta in mezzo al mare, dotato di apposito segnale di avvistamento che un cretino lanciato a tutta velocità sottocosta. Trovo che lo stesso spazio che dedicate alla notizia dei sub multati andrebbe completato con l’informazione delle regole, ingiuste e pericolosissime che ci impongono di pescare a cosi elevata distanza dalla costa. Senza considerare poi che innescare un clima di caccia alle streghe di tal genere porterà i pescatori ad esagerare con la distanza dalla costa per paura di incappare in sanzioni elevatissime, esponendo gli stessi a tragedie e incidenti. Parliamo pure dei pescatori tra i bagnanti, multiamoli, ma parliamo anche delle distanze, delle boe, dell’importanza di conoscere le regole e del buon senso. Quello che sicuramente manca al pescasub che pesca 5 metri dalla battigia, ma che forse manca a chi pretende che stazioniamo a mezzo km in mezzo al mare per praticare la nostra, innocua, passione.

Alessandro D’Ercole

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