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Rifiuti Zero: “Sì al porta a porta ma organizzato meglio”

Giovedì 20 Dicembre 2018 — 12:44

Mercoledì 19 dicembre sono stati diffusi i risultati del sondaggio sulla soddisfazione dei livornesi in merito alla raccolta porta-a-porta, effettuato ad ottobre nei quartieri dove è già operativo da tempo.

Il dato che emerge è di duplice lettura: da un lato si conferma che anche da noi la maggioranza dei cittadini vede con favore il porta-a-porta rispetto alla vecchia raccolta stradale, quindi come sempre la minoranza rumorosa che contesta il cambiamento resta appunto solo una minoranza.

Questo non significa doverla ignorare, ma convincerla apportando miglioramenti del servizio e implementando la comunicazione.

Dall’altro lato però il confronto con le altre città ci parla di un fallimento organizzativo di cui qualcuno dovrebbe assumersi la responsabilità, non per mancanza di soldi (che al netto del concordato sono sufficienti per garantire un ottimo servizio) ma per incapacità e arroganza.

Il 37% di cittadini insoddisfatti (foto 1), che sale addirittura al 43% di chi ritiene il servizio peggiorato rispetto al vecchio stradale con cassonetti (foto 2), è infatti un risultato pessimo rispetto alle medie riscontrate nelle altre città italiane, da Trento che ha circa il 10% di insoddisfatti (foto 3) fino a Napoli che ha il 23% di insoddisfatti (foto 4), molto meglio del 37% di Livorno.

C’è tutto il tempo per migliorare, ma evidentemente i sistemi utilizzati finora, con l’assenza totale di dialogo nella fase di programmazione ed un’organizzazione raffazzonata in cui si naviga a vista procedendo a tentativi, devono essere radicalmente modificati.

Ma la cosa peggiore è che tutti gli sforzi dei cittadini per tutelare l’ambiente attraverso la raccolta porta-a-porta rischiano comunque di essere totalmente vanificati sul nostro territorio, se si continuerà a smaltire nell’inceneritore i rifiuti delle altre città grazie allo spazio liberato con l’aumento della nostra raccolta differenziata e se oltretutto sarà, come sembra, costruito un secondo inceneritore (privato) accanto a quello di Aamps, senza che il Comune faccia tutto il necessario per bloccare il procedimento e per sollevare insieme ai cittadini un forte movimento di protesta contro la Regione.

Coordinamento provinciale Rifiuti Zero Livorno

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