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Bellana: sì a 1250 posti barca

Martedì 11 Ottobre 2016 — 07:30

L'assessore Aurigi porterà avanti il progetto da 1250 posti barca. Per Porta a Mare si pensa alla riduzione della delle aree a uso commerciale per non gravare su negozi e viabilità

Dopo la discussione sulla Stazione marittima, durante la quarta commissione consiliare (Assetto del territorio), si è tornati a parlare di Porta a Mare e Bellana.

Bellana – Da anni si parla del porticciolo e nel regolamento urbanistico è stato inserito il progetto da 600 posti barche (per imbarcazioni fino a 9 metri) per la nautica sociale. Quest’estate è stata però presentata in commissione dall’ingegner Andrea Cecconi una proposta alternativa, la quale prevede 1250 posti barca, proposta sostenuta dai circoli nautici. Per il capo dell’area pianificazione dell’Autorità portuale il piano da 600 posti non risolverebbe la questione della delocalizzazione dei natanti di tutti i circoli nautici e soprattutto di quelli dei fossi medicei dove ci sono imbarcazioni di più grandi dimensione e che sarebbe utile spostare. Quindi ha invitato l’amministrazione comunale a iniziare l’iter per la richiesta formale di pareri a Sovrintendenza e Capitaneria di porto relativamente al progetto della Bellana proposto dal Consorzio nautico (portata in commissione da Cecconi). “Auspico di poter fare fronte comune con la Port Authority – è stata la risposta di Aurigi – per riuscire a portare a casa l’obiettivo dei 1250 posti barca”.

Porta a Mare – Per quanto riguarda l’area di Porta a Mare (circa 65.000 m² tra parti commerciali, servizi e turistico ricettive) si dovrà tenere innanzitutto conto dei percorsi partecipativi che si sono svolti in questi mesi da dove è emersa, in particolare, la richiesta di un miglioramento della connessione coi quartieri e con le strade vicine, principalmente col viale Italia. Tra gli obiettivi fissati dal tavolo tecnico composto da Comune, Provincia, Regione e Port Authority per la messa a punto del nuovo progetto c’è inoltre la riduzione della destinazione a uso commerciale. Questo, come ha spiegato il dirigente all’urbanistica Paolo Danti, è stato deciso sia per gli effetti che potrebbe avere sui negozi della zona, sia per le conseguenze sulla viabilità. “La nostra intenzione – ha chiarito l’architetto Danti – è quella di alleggerire il traffico sul viale Italia, se invece scegliessimo di potenziare il commercio su Porta a mare quest’obiettivo verrebbe quantomeno messo in discussione”.

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