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Performance portuali, la provincia di Livorno al primo posto in Italia

Giovedì 15 Maggio 2025 — 11:26

Primo posto in Italia per dotazione e performance portuali e primo posto in Toscana, e al 18° in Italia, per gli stessi indicatori relativi al complesso delle sue infrastrutture di mobilità e logistica. I dati sono stati presentati dal direttore Antonello Fontanili nel corso del convegno “Logistica e sostenibilità” organizzato alla Biennale del Mare e dell'Acqua

La provincia di Livorno è al primo posto in Italia per dotazione e performance portuali e al primo posto in Toscana, e al 18° in Italia, per gli stessi indicatori relativi al complesso delle sue infrastrutture di mobilità e logistica (strade, autostrade, ferrovie, porti, aeroporti, interporti e centri logistici), seguita in regione dalla provincia di Firenze (ventesima nel ranking nazionale) e da quelle di Pisa e Pistoia. È quanto emerge da un’analisi condotta da Uniontrasporti, la società in house del sistema camerale italiano, che da anni porta avanti un attento monitoraggio scientifico delle KPI (Key Performance Indicators) infrastrutturali in tutta la penisola, interrogando anche le realtà industriali e produttive regionali su quali ritengano gli interventi prioritari per migliorare la competitività e l’attrattività dei loro territori. Un costante confronto con i territori e i loro sistemi economici che viene poi sintetizzato in Libri Bianchi regionali, oggetto proprio in queste settimane di un aggiornamento, utili a generare un proficuo confronto con le amministrazioni nazionali e locali per l’allocazione e la pianificazione degli investimenti infrastrutturali. La speciale classifica e le priorità di intervento individuate dagli operatori economici sono state presentate e illustrate da Antonello Fontanili, direttore di Uniontrasporti, proprio a Livorno, nel corso del convegno “Logistica e sostenibilità -Lo sviluppo dei porti toscani e i collegamenti con l’Europa” organizzato nell’ambito de “La Biennale del Mare e dell’Acqua” in corso nel capoluogo labronico.
Se il porto di Livorno movimenta i due terzi delle merci via mare della Toscana, la percentuale regionale supera con Piombino l’82% e sfiora il 90% con i porti dell’isola d’Elba, facendo quindi della provincia livornese quella con la migliore dotazione portuale – anche per performance di esercizio – di tutt’Italia. Fatta infatti 100 la media nazionale delle KPI, Livorno primeggia sul fronte portuale con una valutazione di 382,1. Firenze, che per ovvi motivi non può competere con Livorno sulle infrastrutture portuali, è al primo posto nel ranking regionale relativo alle infrastrutture stradali, ferroviarie (5° in Italia) e aeroportuali, punteggi che gli valgono il secondo posto in Toscana nel ranking di sintesi. La graduatoria delle migliori performance infrastrutturali, fatta sempre 100 la media nazionale, vede prima Livorno con 126,7, seguita da Firenze (125,9), Pisa (124,1), Pistoia (118,1), Prato (118,0). Fanalino di coda regionale, ma anche agli ultimi posti a livello nazionale (99°) per dotazione e performance infrastrutturali, la provincia di Grosseto, con una valutazione sintetica di 55,5. Lo stesso indicatore di sintesi su scala regionale vede la Toscana leggermente al di sopra della media nazionale (101,4 vs 100,0), un risultato che non può soddisfare le esigenze di un territorio con diverse imprese di livello internazionale e con località turistiche riconosciute a livello mondiale.

Quanto alle richieste più pressanti del tessuto economico livornese, recepite dall’ultimo Libro Bianco di Uniontrasporti, per migliorare le prestazioni e le potenzialità del porto del capoluogo, emerge innanzitutto quella di realizzare la cosiddetta Darsena Europa, con tre km di banchine, due terminal e un ingresso portuale con un fondale di 20 metri. Insieme a questa, sono ritenuti prioritari lo scavalco ferroviario della linea tirrenica, con un viadotto di 360 metri, il collegamento sempre ferroviario con l’interporto di Guasticce e una connessione diretta alla linea verso Firenze, bypassando la stazione di Pisa e creando quindi un diretto collegamento con il corridoio transeuropeo Scan-Med. In sintesi, si tratta di richieste che, oltre a consentire l’accessibilità ferroviaria diretta al porto di mega-container e semirimorchi, vanno nella direzione di una sempre più efficace intermodalità e sostenibilità, sia economica sia ambientale, della logistica e del trasporto delle merci.

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