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Accoltellamento in pieno centro: un arresto

Giovedì 16 Novembre 2017 — 13:31

L'accusa con la quale è finito in manette un 30enne marocchino irregolare sul territorio nazionale è quella di lesioni aggravate e porto abusivo di arma da taglio

di Giacomo Niccolini

E’ finito alle Sughere a seguito di una violenta lite avvenuta in pieno giorno il 23 ottobre in via della Posta. Ad eseguire l’inasprimento dell’ordinanza di custodia cautelare nei confronti di Nasry Milodi, 30enne marocchino, sono stati i carabinieri della stazione Porto che nella giornata di  mercoledì 15 novembre hanno accompagnato in carcere, su indicazione del gip del tribunale, uno dei due responsabili del grave fatto accaduto in pieno centro alla fine del mese scorso.
Fu proprio lui, secondo le indagini effettuate, a dare vita ad un parapiglia terminato a colpi di arma bianca, a seguito di un litigio degenerato per motivi sconosciuti, nei confronti di un connazionale di 23 anni. Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, e stando a quanto raccontato dai protagonisti stessi dell’episodio curati entrambi in pronto soccorso, i due hanno iniziato a litigare animatamente, per motivi non resi noti alle forze dell’ordine, all’interno di un “kebab” della zona, per poi finire in strada sfidandosi a colpi di coltello.
Nasry Milodi è rimasto ferito ad una coscia ed è stato poi curato in ospedale con una prognosi di dieci giorni. Ad avere la peggio il suo rivale 23enne (E.B.M le sue iniziali) che ha riportato una lesione tendinea alla mano destra (utilizzata per parare il colpo dell’avversario) e un trauma cranico non commotivo derivato da una spinta che, facendogli perdere l’equilibrio, gli ha fatto urtare violentemente la testa a terra.
Per lui, denunciato all’autorità giudiziaria, la prognosi dei medici è stata ben più onerosa: trenta giorni di recupero. “Il motivo della lite non ci è dato saperlo – ha commentato il comandante del reparto operativo del comando provinciale dei carabinieri di Livorno,  il tenente colonnello Armando Ago – quello che è sicuramente noto è che entrambi hanno dei precedenti penali. E proprio Nasry Milodi vanta molti precedenti legati allo spaccio di droga, reato per il quale stava già scontando una misura cautelare relativa all’obbligo di firma. E’ proprio per questo motivo – continua Ago – che non è stato possibile espellerlo dal territorio nazionale, anche se attualmente irregolare nel nostro Paese. Nei suoi confronti il giudice ha previsto però un inasprimento della misura disponendo gli arresti in carcere in attesa dei due procedimenti penali a suo carico: quello per detenzione ai fini di spaccio, già in essere, e quello relativo alle lesioni aggravate e al porto abusivo di arma da taglio per il quale è stato arrestato mercoledì dai colleghi della stazione Porto”.

 

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