Arrestati in flagranza due uomini mentre tentano la truffa del finto carabiniere
E' accaduto a Rosignano ma non dimentichiamo che episodi simili si sono verificati anche a Livorno. I due sono stati fermati mentre si allontanavano in auto dall’abitazione della vittima. L'Arma: "I carabinieri non prendono mai contatto diretto con le persone per chiedere direttamente o indirettamente soldi o beni preziosi. Se si hanno sospetti la cosa giusta da fare in questi casi è quella di telefonare subito al 112 NUE"
I carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile di Livorno-Sezione Operativa hanno arrestato in flagranza di reato due uomini di origine campana, di 27 e 28 anni, quali presunti autori di un tentativo di truffa perpetrata con la tecnica del finto carabiniere ai danni di un’anziana di Rosignano Marittimo. I militari hanno acquisito la notizia di un’auto con due persone a bordo che si aggirava con fare sospetto nella zona di Rosignano Marittimo e nel giro di poco tempo, si legge in un comunicato stampa del 23 aprile, l’hanno individuata e pedinata. A bordo erano presenti due uomini che sono entrati nel portone di un’abitazione da cui, poco dopo, sono usciti per risalire in auto e allontanarsi. È stato in questo momento che i carabinieri di Livorno hanno deciso di bloccarli e procedere al controllo, accertando che si trattava delle persone sospette segnalate. I due avevano appena raggiunto l’abitazione per ricevere gioielli e denaro contante da un’anziana cittadina la quale poco prima era stata contattata da un finto carabiniere, complice dei due uomini, che le avrebbe riferito di un risarcimento da consegnare come cauzione in seguito ad un incidente provocato dal nipote. La consegna di denaro e monili non è avvenuta grazie ai sospetti della donna di essere vittima di un inganno e grazie al tempestivo intervento dei carabinieri. Una volta fermati e identificati sono stati condotti in caserma per completare gli accertamenti e i riscontri del caso, dai quali è emerso che si trattava di un caso di truffa aggravata ai danni di una persona anziana, e una volta arrestati sono stati condotti in carcere a disposizione della Procura della Repubblica di Livorno. L’arresto è stato poi convalidato dal tribunale. Nel rispetto dei diritti delle persone indagate, conclude la nota stampa, le stesse sono da ritenersi presunte innocenti in considerazione dell’attuale fase del procedimento – indagini preliminari – sino ad un definitivo accertamento di colpevolezza con sentenza irrevocabile.
I CONSIGLI
Nell’occasione, l’Arma intende ribadire che i carabinieri non prendono mai contatto diretto con le persone per chiedere direttamente o indirettamente soldi o beni preziosi. I truffatori di solito fanno leva sui sentimenti più profondi e viscerali, come l’amore di una madre per i propri figli, ma anche sulla fragilità fisica e non solo di chi, come gli anziani, si sente ormai relegato ai margini e che fa fatica a tenere il passo con un mondo che corre troppo veloce. Purtroppo è inevitabile che vi sia chi, di tutto questo, tenti di approfittare, escogitando le strategie più varie per scalfire la naturale diffidenza delle proprie vittime. La cosa giusta da fare in tali casi è quella di telefonare subito ai carabinieri chiamando il 112 NUE o la Stazione Carabinieri più vicina, i cui recapiti sono reperibili in rete anche sul sito www.carabinieri.it, nella sezione “In vostro aiuto > consigli”.
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