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Arrestati i ladri “acrobati”

Martedì 11 Aprile 2017 — 15:13

Avevano assaltato la sede della Sisal di Livorno, in Via Provinciale Pisana, per ben due volte: il 6 e il 25 gennaio dello scorso anno, riuscendo a portar via, complessivamente, più di cinquantamila euro in contanti. L’8 aprile 2017 i quattro uomini ritenuti responsabili dei due furti sono stati arrestati dalla Squadra Mobile di Livorno (come riporta la questura in un comunicato), con la collaborazione di quelle di Pisa e Prato. Il tutto è stato reso possibile grazie alle immagini del sistema di videosorveglianza interno che hanno evidenziato come i tre soggetti travisati, dopo aver sfondato una vetrata con una mazza, si introducevano all’interno del centro scommesse “Sisal Matchpoint”. Strisciando per terra, per evitare i sensori dell’allarme, i tre malviventi entravano nell’ufficio dove era collocata la cassaforte, che aprivano utilizzando una “mola”, asportando tutto quello che vi era al suo interno. Meno di venti giorni prima il locale era stato interessato da un colpo analogo, durante il quale però la cassaforte non era stata toccata.

Durante il furto i tre mantenevano contatti con almeno un “palo” esterno tramite radio-portatili. I quattro poi si dileguavano senza lasciare tracce, evidenziando in questo modo esperienza e professionalità criminale.  Sul posto, però, la polizia scientifica è riuscita a recuperare una lieve traccia di sangue, forse appartenente a uno dei malviventi che si era ferito entrando da una delle finestre. Attraverso l’esame del dna, lo stesso è risultato appartenere a un noto pregiudicato, Romolo Satori. L’attività di analisi e incrocio dei tabulati telefonici, hanno permesso di identificare i presunti autori dei colpi (come prosegue il comunicato della questura). In manette, oltre al Satori, quindi sono finiti anche Lennon Satori, di anni 43, Juri Tauman, di 44 anni, e Grandini Angelo, di 45 anni. Si tratta di nomadi appartenenti alla cosiddetta etnia “Sinti” e tutti già noti per fatti delittuosi simili.  Le successive mirate perquisizioni domiciliari hanno permesso di rinvenire gli indumenti indossati durante i due assalti predatori, confermando i sospetti degli investigatori.

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