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Avevano il monopolio dello spaccio in 3 piazze del centro: in carcere

Venerdì 9 Agosto 2019 — 13:02

Molti i clienti che venivano anche dalla provincia per comprare droga dai due. Nelle intercettazioni gli investigatori hanno ascoltato e raccolto, come prova, i dialoghi "camuffati" con gli acquirenti

La sezione anti-droga della squadra mobile, diretta dalla dirigente della questura Valentina Crispi, ha dato esecuzione a due custodie cautelari in carcere disposte dal gip del tribunale di Livorno, su richiesta del pm Mancusi. I destinatari sono due marocchini di 22 anni (N.A. e J.Y. le loro iniziali), già da alcuni anni in Italia e regolarizzati per motivi familiari e per richiesta di asilo politico, dediti allo spaccio di sostanze stupefacenti nel centro di Livorno.
In particolare i luoghi dello spaccio, utilizzati dai due, erano sempre piazza della Repubblica, piazza Garibaldi e piazza XX Settembre.
È stato infatti il continuo monitoraggio della situazione di piazza Garibaldi, sollecitata dai cittadini e recepita a dovere dal questore Suraci, che ha permesso di individuare i due stranieri che detenevano, di fatto, il monopolio dello spaccio in queste piazze.
L’attività investigativa tradizionale, effettuata dalle donne e dagli uomini della squadra Mobile con servizi di osservazione e pedinamenti e supportata anche da attività tecnica, ha permesso di ricostruire la rete di contatti che i due intrattenevano con i giovani clienti italiani, assuntori, provenienti anche dalla provincia di Livorno per l’acquisto della droga, in particolare cocaina. Il linguaggio usato dagli spacciatori e dagli acquirenti durante le telefonate, proprio per accordarsi sul luogo dell’incontro e sul quantitativo da scambiare, era mascherato con l’uso di parole concordate e prestabilite per non far comprendere ad eventuali “ascoltatori” l’accordo per lo scambio di droga.
Numerosi sono stati i riscontri ottenuti dal capillare lavoro degli investigatori della sezione antidroga, a dimostrazione delle singole cessioni di droga, tanto da permettere all’autorità giudiziaria, di emettere le misure cautelari personali della custodia in carcere.

Contestualmente all’esecuzione della misura cautelare è stata disposta dal pm titolare dell’indagine la perquisizione domiciliare, che ha permesso di accertare la loro attività di spaccio, essendo stata rinvenuta all’interno dell’abitazione della sostanza stupefacente già confezionata e del materiale usato per la preparazione ed il confezionamento delle singole dosi da spacciare sul mercato cittadino.

Sono stati sequestrati inoltre circa 2000 euro in banconote di piccolo taglio (nella foto), oltre che un telefono cellulare iPhone XS risultato rubato, per il quale sono stati indagati entrambi per ricettazione, ed una patente di guida intestata ad un italiano, che ne aveva denunciato lo smarrimento.

Uno dei due, J.Y., era già stato arrestato pochi mesi fa sempre dalla squadra mobile, poiché colto in flagranza mentre vendeva droga. Per questo era stato sottoposto alla misura cautelare dell’obbligo di dimora nel Comune di Livorno con divieto di uscire dal domicilio dalle 21 fino alle 7 del mattino.
I due marocchini sono stati rintracciati dalla mobile mentre si allenavano in una palestra in città. Accompagnati negli uffici della questura per gli atti di rito, sono poi stati portati alle Sughere a disposizione dell’autorità giudiziaria.

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