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Cocaina nascosta tra gli ananas. Maxi blitz: nei guai 29 persone

Mercoledì 3 Ottobre 2018 — 13:07

Sequestrate armi e munizioni, oltre a 219 chili di droga rinvenuti tra i container in porto

Dalla piazza di Milano al Costa Rica passando per Livorno, dallo spaccio di strada all’importazione di cocaina, la polizia smantella due organizzazioni criminali dedite al traffico internazionale di stupefacenti ed allo spaccio organizzato di piazza: sequestrati circa 221 chili di cocaina ed eseguite, tra l’Italia e la Spagna, due ordinanze di custodia cautelare a carico di 29 persone.
La squadra mobile della questura di Milano ha eseguito due ordinanze di custodia cautelare emesse dal Gip del tribunale lombardo, Emanuela Cannavale, su richiesta del sostituto procuratore Bruna Albertini dalla procura della Repubblica di Milano a carico di 29 persone, prevalentemente italiani (due residenti a Barcellona), tre magrebini ed un albanese, ritenuti a vario titolo partecipi di due associazioni per delinquere: la prima delle quali finalizzata al traffico internazionale di cocaina e, la seconda, allo spaccio organizzato di piazza.
La polizia ha individuato l’organizzazione criminale che importava la cocaina dal Costa Rica, disarticolando il canale di traffico di sostanze stupefacenti in tutte le fasi che vanno dalla importazione sul territorio nazionale al consumatore.
L’attività investigativa, condotta dalla sezione antidroga della Mobile di Milano e coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia della procura della Repubblica di Milano, si è sviluppata inizialmente su di un gruppo criminale (il cui nome è stato reso noto tramite una nota stampa diffusa dalla questura) capeggiato dai fratelli Cilione, Pietro e Giuseppe, originari della provincia di Reggio Calabria, e composta da diversi soggetti (la maggior parte dei quali legati da vincoli di parentela), che gestiva con una struttura di tipo “imprenditoriale” due distinte “piazze di spaccio” di cocaina a Milano. L’organizzazione criminale è stata praticamente smantellata da una serie di arresti, sia di pusher che di fornitori, fondamentali per il riscontro delle tesi investigative con nove persone arrestate e circa 4 chili complessivi di cocaina sequestrata.

Dalle piazze di spaccio, attraverso uno dei fornitori, si è giunti all’organizzazione criminale che si occupava dell’importazione di ingenti quantitativi dal Sud America, facente capo a due italiani residenti in Spagna (anche questi nomi sono stati resi noti dalla questura a mezzo comunicato stampa) identificati come Salvatore Ponzo e Marco Cadenartori, titolari della società “TierraNuestra Latina”, e ad un terzo italiano, Maurizio Ponzo (padre del primo).
Il 27 e 28 marzo al molo Darsena Toscana ovest nell’area portuale di Livorno, l’attività di indagine ha consentito di sequestrare, con la collaborazione della squadra Mobile e dell’Ufficio delle Dogane di Livorno, complessivamente 215 chili di cocaina occultati all’interno di alcune casse di ananas contenute in due differenti container. Il 23 maggio del 2018 Salvatore Ponzo è stato ucciso con armi da fuoco nella città di San Josè (Costarica) mentre si trovava, insieme alla compagna, nei pressi dell’ambasciata italiana.

L’attività investigativa ha consentito di accertare l’organizzazione di almeno altre due importazioni di sostanza stupefacente, di imprecisato quantitativo, di cui una verosimilmente andata a buon fine, dal mese di ottobre 2017 al mese di marzo 2018. L’indagine, in campo internazionale, è stata effettuata con la collaborazione della direzione centrale per i servizi antidroga, del servizio centrale operativo della polizia di Stato e del servizio per la cooperazione internazionale di polizia, che hanno consentito un costante coordinamento con la polizia spagnola. Nei confronti delle due persone residenti a Barcellona, l’autorità giudiziaria  ha emesso un mandato di arresto europeo, eseguito contestualmente all’esecuzione delle tre catture dalla Guardia Civil proprio insieme a personale di questo ufficio e della direzione centrale per i servizi antidroga. Nel corso dell’esecuzione della misura cautelare sono state eseguite numerose perquisizioni sia a carico dei destinatari che a persone legate a vario titolo agli stessi. Nella circostanza Santo Tucci (anche questo nome è stato reso noto tramite comunicato stampa della questura), appartenente al gruppo di importatori, persona già detenuta in regime di semi libertà, considerato uno dei vertici del clan dei “Cursoti milanesi” (gravato da precedenti penali per associazione di tipo mafioso, associazione per delinquere, associazione finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti, plurimi omicidi, rapina, ricettazione, evasione, violenza privata), è stato trovato in possesso di circa 28 chili di hashish, circa 1,7 chili di cocaina, due pistole clandestine, un silenziatore per arma corta e 18 cartucce. Oltre al materiale sequestrato, la complessiva attività di indagine ha comportato il sequestro di 219 chili circa di cocaina (di cui 215 sequestrati al porto di Livorno in due container) ed una pistola.

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