Codice rosso, 20enne in carcere per maltrattamenti
La vittima, 30 anni, connazionale dell'uomo, presentava ecchimosi in varie parti del corpo ed un taglio netto e profondo al braccio. Il 20enne è accusato di maltrattamenti e lesioni gravi aggravate
La Squadra Mobile, nell’ambito delle indagini sul cosiddetto Codice Rosso e a seguito di un referto stilato dal pronto soccorso del Santa Chiara di Pisa, ha segnalato alla Procura della Repubblica di Livorno un cittadino rumeno di anni 20, in Italia senza fissa dimora, per i reati di maltrattamenti e lesioni gravi aggravate ai danni di una donna rumena di anni 30, domiciliata a Livorno.
La vittima, si legge in un comunicato della questura, presentava ecchimosi in varie parti del corpo ed un taglio netto e profondo al braccio. Sentita a verbale è apparsa terrorizzata e riferiva di non voler assolutamente procedere legalmente per paura di ritorsioni da parte dell’ex convivente, autore delle lesioni ai suoi danni. La donna tuttavia ha ammesso che da due mesi aveva intrapreso una relazione sentimentale con il giovane connazionale e che sin dall’inizio del loro rapporto, prosegue la nota stampa della questura, l’uomo aveva manifestato nei suoi confronti atteggiamenti possessivi e violenti. Dalle prime violenze verbali era passato presto a vere e proprie violenze fisiche. Per motivi futili si scagliava contro la donna prevaricandola e colpendola sempre più spesso con calci e pugni sul corpo ed alla testa fino ad arrivare a sferrargli, durante una lite, una coltellata al braccio che le procurava un taglio profondo. La donna, inizialmente, non è ricorsa subito alle cure dell’ospedale per timore di vendette da parte dell’uomo, che potevano portare a conseguenze ben più gravi. Dopo qualche giorno però è stata costretta a rivolgersi al pronto soccorso dell’ospedale pisano per la profonda ferita al braccio. A seguito della grave situazione il 6 settembre è stata disposta a carico dell’uomo la misura cautelare del divieto di avvicinamento. Misura reiteratamente disattesa tanto che il Gip ha aggravato la misura con la custodia cautelare in carcere. L’uomo, rintracciato dalle volanti proprio durante una accesa lite con la vittima, è stato accompagnato in carcere alle Sughere.
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