Devastano il sexy shop e fuggono con i soldi
Nelle foto, gentilmente fornite a QuiLivorno.it dal gestore del locale Genti Shtjefni che ringraziamo, si possono notare i danni fatti dai malviventi al locale di via Bernardina
I malviventi hanno agito in due giorni distinti. Prima sabato 26 agosto in pieno giorno, poi dopo due giorni, in piena notte. L'amarezza del gestore del locale Genti Shtjefni: "I ladri hanno continuato a fare i loro comodi indisturbati nonostante le telecamere di sicurezza e nonostante il negozio sia in una via centralissima di Livorno"
Un vero e proprio assalto al sex shop di via Bernardina, “L’incontro galante”: un locale sempre aperto h24 con dei distributori di articoli erotici, preservativi ed altri gadget di coppia messi in vendita grazie a tre grandi distributori che elargiscono gli oggetti solo su presentazione di tessera sanitaria che certifichi la maggiore età. I malviventi hanno aggredito, in due giorni differenti, proprio questi distributori con l’intento di rubare i soldi contenuti all’interno. A raccontare lo spiacevole episodio a QuiLivorno.it è proprio il responsabile del negozio Genti Shtjefni, che ringraziamo per la disponibilità. “La cosa che mi sgomenta di più – spiega al telefono con la redazione – è che i malviventi hanno agito indisturbati per ben due volte nel giro di due giorni. La prima volta il pomeriggio di sabato 26, in pieno giorno e noncuranti delle telecamere di sicurezza del mio locale che hanno ripreso tutto, anche i loro volti. Non paghi del lavoro lasciato a metà hanno agito due sere dopo. Questa volta di notte tra lunedì e martedì. In questo caso non riuscendo a forzare uno dei tre distributori hanno spaccato il muro in cartongesso e riuscendo a rubare soldi e il mio pc che avevo portato sul posto due giorni. Non mi è rimasto altro che fare denuncia e portare le immagini delle telecamere di sicurezza alla polizia. Nei video si vedono chiaramente in faccia i due malviventi. Spero che si possa risalire al più presto ai ladri ma l’amarezza rimane. E i danni, che credetemi sono molti, anche. Che amarezza”.
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