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“Il nostro locale è sano. Certi episodi non ci appartengono”. Botte e tentata rapina fuori dal pub: arrestati due fratelli

Martedì 9 Ottobre 2018 — 18:20

La parola ai due titolari del London Pub, Eduardo Esposito e Filippo Maria Tagliaferri, dopo la notizia degli arresti domiciliari di due fratelli tunisini a seguito di una tentata rapina e aggressione fuori dal locale

“Appena saputo dell’arresto siamo stati felicissimi. Quell’episodio ricorda il passato. Il nostro locale è pulito. E’ frequentato da uno zoccolo duro di clientela sana, giovane, che viene qui per trascorrere una serata tranquilla. Episodi del genere non appartengono alla nostra politica e comunque non si ripeteranno”. A parlare, nel pomeriggio del 9 ottobre, sono i titolari da febbraio 2017 del London Pub in via Sardi, Eduardo Esposito e Filippo Maria Tagliaferri, di 24 anni entrambi, locale davanti al quale il 25 marzo si è consumato un episodio di violenza (di cui parliamo nel paragrafo qui sotto) culminato con gli arresti domiciliari di due fratelli tunisini. “Ci siamo voluti mettere in gioco buttandoci in questo mercato – proseguono i due titolari – e da quel giorno sono cambiate tante cose. Già da mesi portiamo avanti una continua lotta contro questi episodi cercando di tenere tutto sotto controllo per far sì che la nomea di questo pub cambi, allontanando chi non è ben accetto. Abbiamo le telecamere ed è attivo un servizio di sicurezza con buttafuori il fine settimana. Tra l’altro il 12 ottobre sarà qui il famoso chitarrista Roberto “Bob” Luti, il giovedì inoltre abbiamo la jam session. Insomma siamo molto attivi anche da un punto di vista musicale e su un sacco di altre cose. Invitiamo chiunque a venire qui. Il locale è sano”.
L’arresto dei due fratelli – Sono finiti agli arresti domiciliari due fratelli tunisini di 26 e 29 anni, già noti alle forze dell’ordine, a seguito di una tentata rapina e di un’aggressione avvenuta lo scorso 25 marzo fuori dal London Pub in via Sardi (nella foto principale un momento dell’aggressione ripreso dalle telecamere di sicurezza del locale).
I due (M.O. e D.O. le loro iniziali) sono stati raggiunti sabato 6 ottobre da una misura cautelare firmata dal gip Marco Sacquegna su richiesta del pubblico ministero Sabrina Carmazzi ed eseguita dalla squadra mobile diretta da Salvatore Blasco i cui agenti hanno curato sin da subito le indagini.
I fatti, relativi a qualche mese, fa parlano di un’aggressione avvenuta ai danni di un ventenne livornese che, a notte ormai inoltrata, era uscito fuori dal London Pub per fumarsi una sigaretta quando, i due fratelli si erano avvicinati a lui intimandogli di mostrargli la carta di identità per un fantomatico “controllo documenti”. Una scusa per riuscire a strappargli il portafoglio di mano e impadronirsene. Scena che però non era passata inosservata agli occhi di un cittadino di 41 anni che, anche lui fuori dal pub e alla vista del gesto, si è subito prodigato in difesa dello sventurato urlando di smettere perché stavano mettendo a segno un furto e di ridare immediatamente il borsellino al derubato. Un’intromissione non gradita, tanto che i due fratelli lo hanno aggredito con calci e pugni spingendolo fino a farlo cadere sull’asfalto per poi continuare il pestaggio.

IL LONDON PUB DI VIA SARDI. L’EPISODIO E’ ACCADUTO FUORI DAL LOCALE

Eroicamente però il 41enne ha reagito e, riuscendo ad alzarsi anche aiutato da alcuni clienti del pub, è riuscito a strappare il portafoglio dalle mani di uno dei suoi aggressori restituendolo al ventenne derubato. Entrambe le vittime, sia del furto che dell’aggressione, si sono poi rifugiate all’interno del pub che il titolare ha pensato bene di sprangare dall’interno per evitare spiacevoli e ulteriori intrusioni. Il 41enne è poi dovuto ricorrere alle cure mediche in pronto soccorso dove i medici di turno gli hanno dato dieci giorni di prognosi per ferite alla testa e alla bocca.
Tutto ciò è stato per fortuna ripreso dalle telecamere del locale poste all’ingresso e, grazie sia alle immagini di videosorveglianza sequestrate dalla squadra mobile, che ad alcuni testimoni ascoltati in questura a sommaria informazione, i poliziotti hanno prodotto materiale probatorio sufficiente al fine di riconoscere e “inchiodare” i due fratelli.
Al resto ha pensato poi il pm della procura della Repubblica e il giudice per le indagini preliminari che ha emanato la misura di custodia cautelare agli arresti domiciliari. I due fratelli adesso dovranno rispondere in tribunale dell’accusa di tentata rapina e lesioni personali.

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