Insegue in auto l’ex fidanzata, arrestato dai carabinieri
Foto di archivio inviata dall'Arma
La giovane studentessa era da poco uscita dalla caserma dell’Arma di Collesalvetti con la madre quando il giovane in auto, prima, e a piedi, poi, l'ha inseguita minacciandola. Arrestato per atti persecutori e detenzione ai fini di spaccio: in casa trovati 35 grammi di hashish e 5 di cocaina
I carabinieri della Stazione di Collesalvetti hanno arrestato un giovane italiano pluripregiudicato. La vittima è una giovanissima ragazza, ancora studentessa. La giovane ha trovato il coraggio di denunciare quando ormai la situazione era diventata insostenibile (le violenze si sono protratte per oltre un anno si legge in un comunicato inviato dall’Arma il 21 ottobre), tanto da avere paura ad uscire di casa, anche solo per andare a scuola dalla quale si assentava. Era da poco uscita dalla caserma dell’Arma di Collesalvetti con la madre quando il giovane a bordo della propria autovettura, prima, e a piedi poi, ha cominciato ad inseguire le donne urlando e minacciandole. La madre della giovane, prosegue la nota stampa, ha subito allertato il 112 dirigendosi nuovamente alla caserma di Collesalvetti dalla quale sono prontamente intervenuti i carabinieri che hanno arrestato il giovane prima che riuscisse ad aggredire le donne.
Subito dopo, l’arrestato è stato sottoposto a perquisizione personale e domiciliare e proprio nella sua abitazione, occultati all’interno del cuscino utilizzato come giaciglio del suo cane, i carabinieri di Collesalvetti hanno trovato circa 35 grammi di hashish e 5 di cocaina. Il nascondiglio era stato, verosimilmente ma inutilmente, pensato per eludere possibili controlli. Nell’abitazione sono stati inoltre rinvenuti un bilancino di precisione, un coltello con una lama di 21 cm e materiale per confezionamento in dosi della droga. Dopo le formalità di rito, con l’accusa di atti persecutori e detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti, l’arrestato è stato tradotto alle Sughere in attesa di essere portato davanti al giudice. In quella sede il magistrato, concordando con la tesi accusatoria dei carabinieri, ha convalidato l’arresto ed ha disposto la misura cautelare degli arresti domiciliari con l’applicazione del braccialetto elettronico. L’invito dell’Arma è ancora una volta a denunciare tutti quei fenomeni che possono avere i connotati della violenza, in qualunque forma venga espressa, e non attendere vivendo situazioni di disagio, paura o addirittura pericolo. Rivolgersi ai carabinieri può essere anche un’occasione per confrontarsi su una situazione che si sta vivendo ma non si comprende a pieno e ricevere un consiglio, un aiuto.
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