La farmacista faccia a faccia con il rapinatore: “Così ho mantenuto la lucidità”
Sull'accaduto indagano i carabinieri
Pratica karate dal 1999 e dal 2007 è cintura nera. Le sue doti sportive le hanno permesso di mantenere il sangue freddo: "Mi ha tirato i capelli dalla nuca, per evitare danni maggiori ho accompagnato il movimento. In questi casi la reazione migliore è la difesa; è avere la lucidità di pensare a cosa fare perché tutto finisca il prima possibile. Poteva essere armato. Non siamo in un film"
“Ringrazio i carabinieri, il dottor Pellini, le mie colleghe, tutto lo staff, e i clienti che in questi giorni mi hanno chiesto come stavo”. A parlare è la farmacista della Farmacia Pellini che martedì 21 febbraio si è trovata a tu per tu con il rapinatore. E’ ancora dolorante al collo, ma tutto sommato sta bene e se sta bene lo deve anche e soprattutto alle sue doti sportive di karateka – pratica karate dal 1999 e dal 2007 è cintura nera – che le hanno permesso di mantenere il sangue freddo. “Istintivamente la prima reazione è di paura, vorresti urlare oppure reagire – spiega a QuiLivorno.it la donna che ringraziamo per la disponibilità – In realtà secondo me, in circostanze delicate come questa, la reazione migliore è la difesa; è avere la lucidità di pensare a cosa devi fare e cosa non devi fare perché tutto finisca il prima possibile. Non siamo in un film, pensare di farsi giustizia da soli è sbagliato. Come ho detto, invece, ritengo sia molto importante avere la lucidità di stare calmi e capire la situazione. E in questo senso credo che le capacità mentali che ho sviluppato con il karate siano state d’aiuto”. Il malvivente prima ha acquistato, pagandolo, un farmaco. La farmacista lo ha servito e l’uomo è uscito. Poi, dopo alcuni minuti è rientrato. “Questa volta – racconta – aveva il cappuccio tirato su e una bandana davanti al volto. Si è diretto verso il bancone e per spaventarmi mi ha tirato i capelli dalla nuca chiedendo i soldi. Io per evitare danni maggiori ho accompagnato il movimento e non ho reagito. Sono riuscita a mantenere la calma e al contempo ho sperato che non avesse armi. Poi quando ha mollato la presa gli ho detto: “Ti do tutto ma vai via“. Così gli ho dato i soldi più velocemente possibile e dopodiché se n’è andato. Non so come, ma in quel momento non è entrato nessuno, di solito a tutti gli orari almeno 2-3 persone in una farmacia puoi trovarle e invece per fortuna in quel frangente non è entrato nessuno”.
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