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La trattativa della poliziotta che ha salvato lo stabile dalla esplosione

Lunedì 15 Luglio 2019 — 13:59

Valeria Norfini, livornese di 50 anni, di cui 30 in Volante, è la sovrintendente capo della polizia che nella notte ha permesso di evitare l'esplosione di un palazzo a Shangai. La poliziotta ha portato avanti la negoziazione, da sola, sul pianerottolo. Dall'altra parte l'uomo di 46 anni

“Cosa gli ho detto? Nella vita c’è sempre una soluzione a qualunque problema. Fidati di me e la troveremo”. Sono queste le parole-chiave, testuali, della trattativa condotta dalla sovrintendente capo della polizia Valeria Norfini (nella foto), livornese di 50 anni, di cui 30 in Volante, che ha permesso di evitare l’esplosione di un palazzo a Shangai, nella notte fra il 13 e 14 luglio. La poliziotta ha instaurato e portato avanti la negoziazione sul pianerottolo del quarto e ultimo piano del condominio, intorno alle 2. Dall’altra parte, barricato in casa, l’uomo livornese di 47 anni, da compiere, con intenzioni suicida (in casa verrà poi trovato un biglietto di addio). L’uomo, che aveva aperto la bombola del gas, ha detto esplicitamente che non avrebbe mai aperto ai colleghi uomini. Così, Norfini, la più alta in grado delle due volanti (4 agenti) intervenute sul posto ha detto ai colleghi di allontanarsi e di suonare ai campanelli degli altri condomini e di farli evacuare. Nello stabile erano tra l’altro presenti diversi bambini. Mentre lei è rimasta lì. Sul pianerottolo. Da sola. Meno di 5 minuti per portare a termine, positivamente, la trattativa. Minuti che le saranno sembrati lunghissimi anche se ad interventi di questo tipo, altamente delicati, spiega Norfini, è abituata in tanti anni di carriera.
L’uomo, come detto, era disposto a parlare solo con la donna (“Questo è il motivo per cui – spiega il dirigente dell’ufficio prevenzione generale e soccorso pubblico della questura Claudio Cappelli – voglio che su ogni turno ci sia almeno una poliziotta, in certe circostanze possono essere decisive, risolutive”). Ma voleva essere sicuro che fosse davvero sola sul pianerottolo. Norfini, quindi, si è illuminata il volto con la torcia di servizio mostrandosi nell’occhiello della porta. A quel punto ha avviato il dialogo (“Hai visto? Ci sono solo io con te, facciamo due parole”) con dolcezza, calma, ma al tempo stesso determinazione. Facendo leva sul fatto che nel palazzo erano presenti minorenni e che non poteva e non doveva metterne a rischio la vita. Riuscendo alla fine ad instaurare un rapporto privilegiato, di empatia con il 46enne, tanto da riuscire a farsi aprire la porta. “Una volta dentro mi sono resa conto che l’appartamento era saturo”. Norfini si è diretta immediatamente verso la bombola chiudendo la valvola. Nel frattempo i vigili del fuoco hanno bonificato tutta la casa e i volontari delle ambulanze del 118 si sono presi cura degli sfollati. “L’uomo – prosegue Cappelli – si è fidato della poliziotta che con cosciente sprezzo del pericolo non ha esitato a rimanere da sola sul pianerottolo per cercare di salvare la vita a decine di innocenti condomini. Aprendole la porta, l’uomo di fatto ha aperto anche ad un nuovo orizzonte di vita quando davanti a sé c’era il nulla”. Nessuna denuncia per lui: non è stato un procurato allarme. L’allarme è stato più che mai reale. L’uomo è stato affidato alle cure dei sanitari. E solo grazie al coraggio e all’esperienza di Norfini è stato possibile scongiurare conseguenze ben più gravi.

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