Omicidio nella notte: arrestato un 23enne per la morte del padre
Nella foto fornita dai carabinieri con un comunicato stampa inviato alle redazioni alle 14,52 di venerdì 3 febbraio l'ingresso dello stabile di via Paganini dove si è consumato il delitto
Tragedia nella notte in via Paganini, zona Coteto-Salviano. I carabinieri hanno arrestato il figlio della vittima con l'accusa di omicidio aggravato. Il giovane, 23 anni, è stato trovato insanguinato su di una panchina non molto lontano dall'abitazione dove avrebbe ucciso il padre, Fabrizio Banti, con un'arma da taglio
Tragedia nella notte in via Paganini (nome della strada aggiunto intorno alle 12:41 del 3 febbraio). Un uomo del 1965 è stato ucciso dal figlio di 23 anni – arrestato dai carabinieri con l’accusa di omicidio aggravato dopo essere stato trovato seduto su una panchina e portato in caserma – che avrebbe colpito mortalmente il padre con un’arma da taglio. Il fendente avrebbe attinto l’uomo alla gola per due volte in maniera fatale. Il tutto è accaduto intorno alle 3 del mattino di venerdì 3 febbraio quando, si legge in un comunicato inviato dall’Arma il pomeriggio del 3 febbraio, la centrale operativa dei carabinieri ha ricevuto una telefonata da parte di un ragazzo in cui spiegava del gesto e dell’intento suicida dell’amico 23enne. Il militare si è adoperato per contattare telefonicamente il giovane nel tentativo di rintracciarlo ed evitare che potesse commettere ulteriori insani gesti. Riuscito nell’intento, lo ha intrattenuto al telefono e, sulla base di quanto è riuscito a fargli dire, i carabinieri sono riusciti ad individuarlo nel parco di via Torino, non lontano dalla sua abitazione, con delle ferite dalle quali perdeva molto sangue. E’ stato pertanto raggiunto e accompagnato in ospedale per le cure del caso. Contemporaneamente, con l’ausilio dei vigili del fuoco, il sostituto procuratore di turno della Procura di Livorno, giunto sul posto, ed i militari sono riusciti ad accedere all’interno dell’appartamento di via Paganini dove hanno trovato il corpo ormai esanime del padre del ragazzo, un 57enne livornese, Fabrizio Banti (nome aggiunto dalla redazione alle 15:08 di venerdì 3 febbraio in seguito al comunicato) con due ferite da arma da taglio; a nulla sono valsi i tentativi di rianimarlo.
Il 23enne, Leonardo Banti (nome aggiunto dalla redazione alle 15:08 di venerdì 3 febbraio in seguito al comunicato), dopo le cure del caso, è stato dimesso dall’ospedale e portato in caserma è stato dichiarato in arresto per omicidio aggravato. Le motivazioni del gesto, si legge ancora nel comunicato, sono in fase di accertamento. L’appartamento è stato sottoposto a sequestro e sono ancora in corso rilievi da parte dei carabinieri. Espletate le formalità di rito, su disposizione del sostituto procuratore di turno della Procura di Livorno, il 23enne è stato accompagnato in carcere alle Sughere in attesa dell’udienza di convalida.
Sul posto, nella notte, è intervenuta un’ambulanza della Svs con medico, i carabinieri, la polizia e i vigili del fuoco e un’ambulanza della Misericordia che sarebbe intervenuta in un secondo momento per prestare soccorso al figlio in stato confusionale.
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