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Pressioni per assumere parenti: nei guai forestali

Giovedì 7 Luglio 2016 — 17:25

Le indagini condotte dai carabinieri di Livorno hanno permesso di portare alla luce il tentativo, da parte dei due forestali, di costringere i titolari di due campeggi di Rosignano Marittimo e Bibbona, ad assumere alcuni loro parenti

I carabinieri del reparto operativo di Livorno hanno dato esecuzione il 7 luglio a due misure cautelari, emesse dal gip del tribunale labronico, nei confronti di altrettanti appartenenti al corpo forestale dello Stato per reati che vanno dal concorso nel reato di induzione indebita a dare o promettere utilità commessa da pubblico ufficiale alla truffa aggravata. A finire nei guai un ispettore 54enne ed un sovrintendente 53enne, entrambi in servizio al nucleo operativo speciale del comando di Cecina. Nei confronti del primo sono scattate le manette ed ora si trova agli arresti domiciliari, mentre il secondo e’ stato sottoposto alla misura cautelare interdittiva della sospensione dal pubblico ufficio, per la durata di 6 mesi.
Le indagini condotte dai carabinieri di Livorno sono partite pochi mesi fa ed hanno permesso di portare alla luce il tentativo, da parte dei due forestali, di costringere i titolari di due campeggi di Rosignano Marittimo e Bibbona, ad assumere alcuni loro parenti. Secondo quanto verificato dai militari, infatti, in più di un’occasione i due forestali a seguito di controlli effettuati all’interno dei due camping, nel corso dei quali gli stessi accertavano alcune irregolarità, avrebbero tentato di costringere i rispettivi responsabili delle strutture ricettive ad assumere i propri familiari per la stagione estiva, specificando che in caso di assunzione si sarebbe potuta trovare una soluzione per le irregolarità riscontrate all’interno del campeggio. il tentativo, tuttavia, non andava a buon fine a seguito del rifiuto dei titolari le strutture ricettive. L’ispettore coinvolto nella vicenda, inoltre, è finito nei guai anche per il reato di truffa aggravata. Lo stesso, infatti, avrebbe alterato il brogliaccio di servizio attestando il falso, ovvero segnando la presenza in servizio nonostante, in realtà, si trovasse a riposo.

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