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Pugno duro della polizia in centro: controlli a raffica, arresti ed espulsioni

Venerdì 8 Ottobre 2021 — 09:28

Ancora controlli in città nella zona del Buontalenti e nelle piazze cittadine. Un accompagnamento alla frontiera ed un arrestato della squadra mobile

Nella serata di giovedì 7 ottobre l’attività di controllo straordinario del territorio, diretta dal vice questore aggiunto Claudio Cappelli, ha portato una serie di importanti risultati operativi.
Tra questi da sotttolineare: 37 persone identificate, 4 veicoli controllati; una denuncia nei confronti di uno straniero di nazionalità albanese, pluripregiudicato, per il reato di possesso ingiustificato di oggetti atti ad offendere, 2 perquisizioni, di cui una personale (negativa) e una veicolare (positiva); una contestazione di illecito ex art. 75 D.P.R. 309/90; sequestro penale di 2 cacciaviti e di 9 grammi circa di hashish. In più anche 3 fermi per identificazione; 2 tunisini pluripregiudicati, messi a disposizione dell’Ufficio Immigrazione per l’avviarsi dell’iter espulsivo. In strada: 2 posti di controllo, 2 contestazioni del codice della strada. Ma gli agenti hanno operato anche per la sicurezza dei locali: 4 controlli ad avventori e amministrativi di locali pubblici; 2 contestazioni amministrative per mancata esposizione dei prezzi alla clientela e per mancata emissione di scontrini fiscali.

E’ stata prolungata anche attività di prevenzione in piazza della Repubblica, via Buontalenti, piazza XX Settembre, piazza Garibaldi, piazza dei Mille, via della Pina d’Oro e via Grande.

Nel pomeriggio di giovedì 7 ottobre è stata data esecuzione all’accompagnamento coatto alla frontiera, di un pericoloso albanese. Nello specifico all’atto della scarcerazione, dopo aver scontato la pena di 8 anni di reclusione, nella casa di reclusione di Porto Azzurro, l’Ufficio Immigrazione ha predisposto il carteggio per espellere lo straniero dal territorio nazionale, eseguito con accompagnamento coatto alla frontiera con volo charter e ausilio di 2 dipendenti della polizia come operatori di scorta. Il tutto avveniva dopo aver ottenuto la prevista convalida da parte della competente autorità giudiziaria, specificando che lo straniero è stato ritenuto pericoloso per l’ordine e la sicurezza dello Stato, in virtù delle gravi condanne a suo carico per violenza, estorsione, reati contro la persona e il patrimonio, nonché in materia di stupefacenti.

Sempre nella giornata di giovedì 7 ottobre gli agenti della squadra mobile hanno eseguito l’ordine di carcerazione emesso dalla Procura Generale della Repubblica della Corte d’Appello di Firenze, arrestando N.M., classe 1987, di nazionalità marocchina, “vecchia conoscenza” dell’Ufficio, condannato in via definitiva per reati inerenti gli stupefacenti e resistenza a pubblico ufficiale.

Il provvedimento di carcerazione, in relazione al quale lo stesso deve espiare la pena residua di anni 2 e mesi 4 di reclusione, una multa di 8.400 euro e l’espulsione al termine della pena, si riferisce ad un “cumulo” di condanne per vari episodi, principalmente di detenzione illecita di sostanze stupefacenti, risalenti agli anni 2014/2015 allorquando, in concorso con suoi connazionali – e con l’aiuto anche di cittadini italiani, tossicodipendenti, con il ruolo di agevolarli e avvisarli nei loro spostamenti, cercando di eludere i controlli delle forze dell’ordine – fu trovato in possesso di numerose dosi di cocaina, nascosta in un barattolo di vetro sotterrato nelle zone boschive delle colline livornesi, oltre ad altra sostanza trovata in suo possesso durante la perquisizione personale e soldi proventi dello spaccio.

A questo episodio delittuoso si aggiunge la pena che deriva dalla condanna per oltraggio e resistenza a pubblico ufficiale, commessa durante l’anno 2019 ai danni degli agenti della polizia intervenuti durante un’aggressione effettuata dall’uomo nei confronti della convivente, anch’essa straniera, sottoposta a ripetuti maltrattamenti e vessazioni.

L’uomo non ha mai avuto una dimora fissa ed ha sempre vissuto di espedienti e di attività illecite; assuntore abituale di sostanze stupefacenti e di alcool, ha sempre rifiutato di sottoporsi a qualsiasi trattamento terapeutico.
Gli investigatori della squadra mobile di Livorno, all’esito di una rapida ed incisiva attività investigativa per individuare il “ricercato”, lo hanno rintracciato in un appartamento di via Garibaldi e accompagnato così alle Sughere.

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