Rubano nelle case e poi scappano sui tetti. Arresto convalidato dei due ladri acrobati
I malviventi, entrambi 24enni, sono finiti in manette dopo un lungo e difficile inseguimento. Il sottotenente Saccà: "Saltavano da un balcone all'altro con estrema facilità. Un grazie ai cittadini che hanno collaborato per assicurare alla giustizia i due delinquenti"
Il 19 ottobre, al termine del rito direttissimo, il tribunale ha convalidato l’arresto dei due cittadini albanesi. Il giudice ha disposto la custodia cautelare in carcere per entrambi. Nel frattempo, proseguono senza soste le indagini dei carabinieri. Numerose sono state le segnalazioni già pervenute ai militari anche grazie all’eco mediatica che l’operazione di polizia giudiziaria ha avuto, da parte di vittime di furti in abitazione.
La conferenza stampa – Hanno 24 anni, sono alti ed esili ma atleticamente preparati tanto da poter saltare con naturalezza muri di oltre tre metri e da poter balzare da un balcone all’altro senza farsi male. E’ questo l’identikit di due ladri acrobati, albanesi, con molti precedenti penali specifici e ormai da anni sul nostro territorio, arrestati dai carabinieri di Livorno del Nucleo Operativo Radio Mobile diretto dal sottotenente Marco Saccà. Il tutto è accaduto intorno alle 22 di mercoledì 17 ottobre quando, grazie ad una segnalazione pervenuta al 112 da un residente della zona di viale Marconi-via del Fagiano, sono state allertate le pattuglie dell’Arma per due persone che stavano saltando da un terrazzo ad un altro di un appartamento. I malviventi, infatti, avevano appena svaligiato due case della zona con all’interno gli anziani proprietari che non si erano accorti di quanto stesse succedendo.
UNA PARTE DELLA REFURTIVA RECUPERATA DOPO L’ARRESTO DEI MALVIVENTIIn men che non si dica i militari si sono portati sul posto e, proprio in via del Fagiano, hanno visto due persone che si calavano da una finestra. Immediatamente è partito l’inseguimento tra le vie ma, soprattutto, tra i giardini e i tetti delle case della zona. “I malviventi che abbiamo inseguito e poi preso non perdendoli mai di vista – spiega il sottotenente Saccà in conferenza stampa durante la quale non sono stati diffusi i nomi degli arrestati – erano molto preparati da un punto di vista fisico e atletico. Avevano una padronanza delle loro capacità motorie molto elevata tanto da scavalcare con nonchalance muri di cinta molto alti, ma non solo. Questi due saltavano letteralmente da un tetto ad un altro degli edifici tra via Manasse, via San Gaetano e via del Fagiano mettendo così a dura prova le nostre sei pattuglie intervenute sul posto”.
Un inseguimento conclusosi con l’arresto dei ladri (di cui non sono state rese note le generalità e attualmente detenuti nel carcere delle Sughere) effettuato proprio grazie alla fattiva collaborazione dei cittadini. “E’ per noi fondamentale – specifica il capitano Guglielmo Palazzetti, comandante della Compagnia dei Carabinieri di Livorno – che chiunque veda qualcosa di strano contatti immediatamente la nostra sala operativa del 112. E’ stato proprio grazie alle indicazioni dei residenti della zona, che riuscivano ad avere in alcuni casi anche una visuale dall’alto dei ladri in azione, che siamo potuti arrivare al felice esito dell’operazione”.
I malviventi nel tentativo di fuga si sono anche introdotti all’interno dei confini della caserma “Pisacane” della Folgore per poi continuare la corsa disperata sopra ad altri tetti dei condomini del quartiere. Ed è ancora grazie agli abitanti della zona che i carabinieri, passando dai salotti e dai balconi delle abitazioni aperte per favorire il buon esito dell’operazione, sono riusciti a mettere le manette ai polsi ai due albanesi.
In conferenza stampa è stata mostrata una parte della refurtiva recuperata e abbandonata dai fuggitivi durante il tentativo di far perdere le loro tracce. “Chiunque riconoscesse come suoi questi oggetti (che i lettori di Quilivorno.it potranno visionare cliccando sulle foto pubblicate in pagina ndr) è pregato di contattarci – specifica Palazzetti – in modo che possiamo restituire questi gioielli di valore ai loro legittimi proprietari”.
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