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Scooter rubati, quattro denunciati: scoperto il deposito

Venerdì 18 Luglio 2025 — 13:15

Smantellata dalla Polizia una vera e propria base operativa: ritrovati scooter rubati, pezzi smontati pronti per la spedizione e motori clandestini

Una base di smontaggio e stoccaggio di scooter rubati è stata scoperta dalla Polizia di Stato di Rosignano Solvay, che ha identificato due livornesi — di 45 e 35 anni — come presunti autori di numerosi furti di motocicli, in particolare di Honda SH, tra Rosignano, Castiglioncello e Livorno.

La svolta è arrivata dopo settimane di indagini, messe in moto dal crescente numero di denunce per furti di ciclomotori nella zona. Già lo scorso 17 giugno gli agenti avevano individuato due sospetti aggirarsi con fare circospetto per le strade di Rosignano, ma in quell’occasione i due erano riusciti ad allontanarsi. Le telecamere di videosorveglianza cittadine si sono però rivelate decisive per risalire alla loro identità e per attribuire loro il furto di due scooter Honda SH, rubati poco prima a Castiglioncello.

Il vero colpo di scena è arrivato domenica 22 giugno. Gli uomini della data-start=”1305″ data-end=”1334″>Volante del Commissariato hanno intercettato nuovamente i due sospetti, questa volta a bordo di altri due SH. Ne è nato un inseguimento: uno dei due è stato fermato, mentre l’altro è riuscito a fuggire in sella a un mezzo poi risultato rubato poche ore prima in località Chioma, al confine con Livorno.

Il sospetto che il nascondiglio dei veicoli potesse trovarsi proprio in zona ha spinto gli agenti a battere palmo a palmo l’area tra Castiglioncello e Solvay. Le ricerche hanno dato frutto nel giro di poche ore: in un capannone isolato, con il cancello spalancato, è stata scoperta quella che aveva tutta l’aria di essere una centrale operativa del furto e smontaggio di motocicli.

All’interno del deposito, i poliziotti hanno rinvenuto: tre mezzi rubati (un Piaggio Beverly 300, un Honda SH e una Husqvarna 701), vari blocchi motore e numerosi pezzi di carrozzeria imballati con cellophane pronti per la spedizione.

Alcuni scooter erano già stati smontati, altri erano stati rubati da poche ore.

I veicoli sono stati restituiti ai legittimi proprietari, mentre tutto il materiale trovato — in particolare i blocchi motore — è stato sequestrato. Sono in corso accertamenti per risalire alla provenienza dei componenti.

Le indagini hanno anche permesso di individuare due persone che, secondo gli investigatori, avevano il compito di custodire e smontare i mezzi nel capannone: si tratta di due cittadini senegalesi, uno dei quali regolare in Italia, l’altro ancora in fase di identificazione. Entrambi sono stati denunciati all’Autorità Giudiziaria per ricettazione.

Il caso rappresenta un importante risultato nella lotta ai furti di motocicli che da mesi preoccupano il territorio livornese. Fondamentale si è rivelata la sinergia tra intuizione investigativa, segnalazioni dei cittadini e sistemi di videosorveglianza, sempre più determinanti nelle indagini di polizia. Da più parti si auspica una loro ulteriore estensione.

Si ricorda che il procedimento è ancora in fase preliminare e che le responsabilità penali dovranno essere accertate in sede di giudizio. Solo una condanna definitiva potrà stabilire l’effettiva colpevolezza degli indagati.

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