Spacciavano cocaina nella casa occupata abusivamente: tre arresti
Nel mirino della squadra mobile sono finiti tre tunisini che avevano occupato abusivamente un appartamento utilizzandolo come base logistica per i loro traffici illeciti, tenendo così “pulito” il luogo di abituale dimora conosciuto dalle forze dell’ordine
La squadra mobile, diretta dalla dottoressa Valentina Crispi, ha effettuato un blitz anti-droga all’interno di un appartamento in zona Garibaldi, in seguito ad alcune segnalazioni ricevute al riguardo di un’intensa attività di spaccio che si consumava in quella casa. Così, gli investigatori della questura, hanno deciso di effettuare un controllo all’interno dell’abitazione occupata abusivamente da tre cittadini tunisini di età compresa tra i 26 e i 28 anni, ben noti alle forze dell’ordine per i reati di detenzione e spaccio di droga, nonché per reati contro il patrimonio. I tre erano tutti domiciliati in un’altra abitazione poco distante, in cui era stati sottoposti alla misura dell’obbligo di dimora dalle 21 alle 7.
Appena entrati, gli agenti hanno notato subito sopra il tavolo della sala una bilancina di precisione con residui di polvere bianca e, poco distante, alcuni involucri già confezionati di sostanza stupefacente, risultata poi essere cocaina pronta per essere immessa sul mercato cittadino.
La perquisizione domiciliare ha permesso inoltre di trovare, nascosto all’interno di una
scarpa, denaro per una somma complessiva di circa 13.000 euro, alcuni gioielli in oro, diversi
telefoni cellulari, ed altre dosi di sostanza stupefacente rinvenute all’interno di un ciclomotore che usavano i tre stranieri.
Gli spacciatori, ben conosciuti al personale della squadra mobile, tutti privi di un’attività (legale)
lavorativa, sono stati quindi arrestati per il reato di “detenzione di sostanza stupefacente ai fini
di spaccio” ed il denaro rinvenuto, ritenuto provento di questa attività illecita, sequestrato.
I tre tunisini avevano occupato abusivamente quell’appartamento utilizzandolo come base logistica
per i loro traffici illeciti, tenendo così “pulito” il luogo di abituale dimora conosciuto dalle forze
dell’ordine. Ai tre, giudicati dal tribunale di Livorno con rito direttissimo, è stata comminata la misura cautelare personale dell’obbligo di firma per cinque giorni settimanali.
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