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Striscione, Nogarin prende posizione. Il sindacato: più rispetto, lei è sindaco di tutti

Giovedì 27 Luglio 2017 — 17:34

Ha fatto discutere la rimozione di uno striscione esposto su un edificio degli Scali del Rifugio. Il sindaco al questore: "Non condivido la scelta di "sfruttare" la vetrina di Effetto Venezia però mi piacerebbe vedere identica celerità di azione per contrastare fenomeni che creano autentico allarme sociale". Invitato da Quilivorno.it a commentare la posizione di Nogarin, il questore Orazio D'Anna ritiene - come sua abitudine - di non rilasciare alcuna dichiarazione

Ha fatto discutere la rimozione di uno striscione, legato ai problemi abitativi con un riferimento al ministro Minniti, esposto su un edificio degli Scali del Rifugio durante la prima serata di Effetto Venezia. A prendere posizione sulle vicenda – che ha visto la polizia in assetto antisommossa schierata mentre una squadra di vigli del fuoco procedeva a staccarlo dalla parete – è il sindaco Nogarin con un post su Facebook. E se da una parte il primo cittadino non condivide i contenuti politici dello slogan, dall’altra critica l’operato delle forze dell’ordine: “Non condivido i contenuti politici di questo striscione e nemmeno la scelta di “sfruttare” la vetrina di Effetto Venezia per mandare questo tipo di messaggi. Ma capisco ancor meno la reazione delle forze dell’ordine che per rimuoverlo si sono immediatamente schierate in assetto anti sommossa. Mi piacerebbe vedere identica celerità di azione per contrastare fenomeni che creano autentico allarme sociale. Penso allo spaccio in piazza Garibaldi, alle aggressioni sotto i portici di palazzo grande, all’ubriachezza molesta e alla microcriminalità diffusa. Lo dico al questore: lavoriamo insieme su questi argomenti con ancora più determinazione di quanto stiamo facendo e la città intera ci seguirà”. Invitato da Quilivorno.it a commentare la posizione di Nogarin, il questore Orazio D’Anna ritiene – come sua abitudine – di non rilasciare alcuna dichiarazione.

La Segreteria Provinciale UGL-Polizia di Stato – Dispiace che il sindaco di un movimento politico che da sempre ha detto di schierarsi in difesa delle forze dell’ordine e dove al suo interno a livello nazionale e regionale, annovera diversi esponenti delle suddette FF.OO., si manifesti cosi apertamente contro gli uomini e le donne che ogni giorno lavorano per la sicurezza di tutti i cittadini. Fortunatamente ancora l’egida dell’ordine pubblico è nelle mani di Questori che in media da oltre trent’anni si occupano di questo e non in mano a chi fino a ieri faceva altro, bene o male, non sta a noi giudicare. Un sindaco che quando c’è stato bisogno in campagna elettorale non ha certo mancato di chiedere agli esponenti delle forze dell’ordine supporto e voti per “cambiare” la città. Le critiche sono sempre ben accette, se esse sono costruttive. Sparare nel mucchio con la speranza di portare a casa un buon risultato o qualche voto in più da una parte elettorale, non è sicuramente professionale. Lei signor Nogarin è il sindaco di tutti, anche di quei poliziotti, carabinieri e finanzieri che vivono a Livorno, le pagano le tasse e che contribuiscono a far rispettare le leggi e a proteggere i cittadini. Leggi che potrebbe far meglio rispettare anche lei in qualità di primo cittadino e che proprio il decreto Minniti sulla sicurezza urbana le da facoltà. Decreto scritto a quattro mani dal Governo e dall’Anci, di cui lei fa parte, che da più poteri ai sindaci per la sicurezza, il decoro e la vivibilità nelle città. La nostra O.S. sarà lieta quando lei vorrà, di accompagnarla per gli uffici e farla parlare con gli uomini e le donne che ogni giorno, pur sottopagati, con il contratto bloccato da oltre 8 anni, con straordinari congelati, con pochi mezzi, sotto organico, con un’età media di oltre 45 anni, demotivati da delle leggi che non li tutelano nell’adempimento del loro dovere, che si vedono uscire in mezza giornata ladri, spacciatori, criminali che con tanta fatica avevano arrestato o addirittura finire fuori chi li ha accoltellati…Bene caro sindaco questi uomini e queste donne che anche lei utilizza quando necessita, sono sempre lì…lì nel mezzo! Ora, senza ulteriori polemiche le chiediamo maggior rispetto, come noi rispettiamo le sue decisioni, giuste o sbagliate che siano nell’amministrare questa città, perché lei ha avuto il consenso del popolo (tra cui molti uomini e donne in divisa) e sarà il popolo a giudicarla, mentre noi siamo al servizio dei cittadini, garantendo quanto più possibile sicurezza, decoro e vivibilità.

 

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