Tentato furto in pizzeria: due minori finiscono in carcere
I due sono penetrati all'interno della pizzeria dopo aver tagliato una tenda ed aver frantumato una porta a vetri, utilizzando per lo scopo una bombola del gas
Giovedì 18 aprile i carabinieri di Livorno hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di due minorenni stranieri ritenuti responsabili del furto alla pizzeria “Don Ciro” di viale Petrarca avvenuto il 16 marzo (come si vede dalle foto tratte dalle immagini delle telecamere di sicurezza fornite dai carabinieri ai media).
Le indagini dei militari dell’Arma hanno avuto inizio fin dal primo sopralluogo effettuato la mattina dopo il furto. La conoscenza di numerose persone con precedenti per reati contro il patrimonio e furti in genere, ha consentito agli investigatori di restringere rapidamente il campo di ricerca.
Gli elementi raccolti dal primo intervento, l’analisi di quanto emerso dai sistemi di video-sorveglianza, insieme al successivo monitoraggio dei sospettati, hanno permesso di completare la costruzione di un esauriente quadro investigativo.
I due minorenni, stranieri ma ormai residenti a Livorno da anni, sono già noti all’autorità giudiziaria e alle forze dell’ordine per aver collezionato, nonostante la giovane età, un ingente numero di precedenti di polizia per reati contro il patrimonio, ed in particolare furti.
Le indagini hanno consentito di stabilire che i due, dopo aver progettato il piano per il furto, sono penetrati all’interno della pizzeria dopo aver tagliato una tenda ed aver frantumato una porta a vetri, utilizzando per lo scopo una bombola del gas. Successivamente i due ragazzi hanno sradicato il registratore di cassa per impossessarsi del denaro contenuto. Non sono però riusciti nel proprio intento perché sono stati disturbati dall’intervento di una pattuglia dell’istituto di vigilanza che li ha costretti a fuggire.
È stata fondamentale la collaborazione e la grande tempestività con cui, la procura dei minori di Firenze e i carabinieri, sono riusciti a fare emergere quanto necessario al giudice per le indagini preliminari competente per emettere l’ordinanza di custodia cautelare in carcere. I due sono adesso detenuti all’interno dell’Istituto Penale Minorile di Firenze.
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