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25 aprile, le cerimonie. Presidente Bessi: “L’Italia solidale e democratica c’è”

Venerdì 24 Aprile 2020 — 11:39

Le iniziative verranno svolte escludendo qualsiasi forma di assembramento. Sul sito del Comune, il 25 aprile, il discorso registrato dello storico Enrico Acciai

Le restrizioni dovute al coronavirus fanno sì che quest’anno il 25 aprile, 75° anniversario della Liberazione da nazifascismo, debba essere celebrato in maniera diversa. Le cerimonie pubbliche saranno ricalibrate e ridotte al minimo dei partecipanti per poter rispettare le misure di sicurezza, come chiesto anche espressamente dal prefetto Gianfranco Tomao alle amministrazioni del livornese. Il sindaco (foto di archivio) ha dato comunque appuntamento, sabato 25 aprile alle 11, in piazza della Vittoria al Monumento ai caduti in guerra, ad una rappresentanza delle associazioni di resistenza e dei partigiani, limitata ai presidenti. Insieme, nel rispetto delle distanze obbligatorie e con le dovute precauzioni, procederanno con un un breve saluto e si recheranno poi a piedi verso il Bassorilievo del Partigiano in via Ernesto Rossi. Le tradizionali corone di alloro verranno collocate rispettivamente al monumento in piazza della Vittoria che al Bassorilievo al Partigiano, prima della cerimonia. L’iniziativa sarà svolta escludendo qualsiasi forma di assembramento e a tale proposito verrà garantito un apposito servizio da parte della polizia municipale.
Il Comune di Livorno ha inoltre aderito alla proposta del comitato provinciale dell’Associazione Nazionale Partigiani d’Italia (ANPI) a nome anche delle associazioni cittadine dell’antifascismo e della Resistenza, che prevede la stampa, a cura del quotidiano Il Tirreno, di una locandina con il tricolore della Repubblica e una scritta inneggiante al 25 aprile, con l’invito rivolto ai cittadini di esporlo all’esterno delle proprie abitazioni. Inoltre, su proposta di Istoreco, sul sito del Comune sarà inserito, il 25 aprile stesso, il discorso registrato dello storico Enrico Acciai (Università di Roma) che avrebbe dovuto fare la prolusione nella Sala delle Cerimonie in occasione dell’anniversario. In questo modo i cittadini potranno avere a disposizione una riflessione significativa sul valore di questa fondamentale ricorrenza democratica.

Maria Bessi presidente Provincia

La nota della Presidente Marida Bessi per la celebrazione del 25 Aprile – “Anche l’amministrazione provinciale ha aderito con convinzione all’iniziativa dell’Istoreco con il proprio patrocinio e in tal senso auspico che anche gli altri comuni del nostro territorio vogliano aderirvi. In un momento in cui non è possibile celebrare pubblicamente questa ricorrenza così importante per la storia del nostro Paese e della nostra democrazia, credo sia opportuno richiamarne il valore fondamentale della solidarietà, che in questi giorni ritroviamo in chi si è messo al servizio delle comunità e di chi sta soffrendo nonché nelle tantissime iniziative di solidarietà messe in piedi dalle associazioni di volontariato e da tanti singoli, per aiutare chi in questo momento è più in difficoltà. Il 25 Aprile celebriamo la giornata che ricorda il ritorno dell’Italia alla libertà e alla democrazia. Celebriamo i tanti italiani e le tante italiane, grazie ai quali il nostro Paese uscì da vent’anni di dittatura fascista e da una guerra sanguinosa tragicamente combattuta a fianco di chi aveva scatenato la barbarie in Europa. Oggi non potremo ritrovarci nelle piazze, ma non dimentichiamo la lotta di migliaia di italiani ed italiane, il sacrificio di donne e uomini, caduti per assicurare la libertà a tutti gli altri. La libertà nostra e delle future generazioni. Non dimentichiamo la Resistenza al nazifascismo, attraverso la quale il popolo italiano, recuperò gli ideali di libertà, di indipendenza, di solidarietà, di fratellanza, di umanità e di pace. In questi lunghi giorni, in cui la vita di tutti noi è stata stravolta da un pericolo silenzioso ed insidioso,  che ci limita anche nei nostri spazi di libertà individuali e di socialità, riconosciamo questi ideali nelle Istituzioni, che lavorano insieme per fronteggiare i problemi sanitari ed economici del Paese,   in tutti coloro che operano nelle strutture sanitarie, al servizio di chi sta soffrendo e delle comunità, e nelle tantissime iniziative di solidarietà messe in piedi dalle associazioni di volontariato e da tanti singoli, per aiutare chi in questo momento è più in difficoltà. Sono passati 75 anni, l’Italia solidale e democratica c’è”.

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