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A Cecioni e Rizzo il premio giornalistico “De Majo”

Venerdì 1 Marzo 2019 — 22:05

Lacrime e applausi per ricordare il grande giornalista livornese scomparso a soli 40 anni nel 2011. Riconoscimento a un giovane collega emergente e all'autore di un toccante documentario su Aschuwitz

di Tommaso Lucchesi

Pomeriggio di profonda commozione, venerdì 1 marzo al Circolo Arci “Di Sorco” in via S. Jacopo in Acquavia, in ricordo del grande giornalista livornese Luciano De Majo, scomparso prematuramente all’età di 40 anni il 20 febbraio 2011, alla cui memoria da 5 anni è stato dedicato un premio giornalistico. Intorno alle 17,30, nella sala riunioni del Circolo, la cerimonia si è aperta sulle note di di Rino Gaetano e Fabrizio De Andrè, due cantautori molto amati da De Majo. Ha subito preso la parola il presidente dell’Arci Livorno, Marco Solimano, che ha definito la giornata “non una commemorazione, perché Luciano vive ancora, ma una riunione annuale dei suoi amici per fare il punto sulle idee che hanno contraddistinto la sua vita. Dobbiamo impegnarci a rinnovare continuamente l’impegno nel diffondere i  principi di pacifismo e antirazzismo cari a Luciano – ha aggiunto sempre Solimano – soprattutto in questa difficile fase per dare corpo e voce a pensieri e ideali”.
A seguire è stato il momento della lettura pubblica di una commossa e toccante lettera scritta da Roberto De Majo, padre di Luciano e presidente del Circolo Arci “Di Sorco”, visibilmente emozionato durante l’ascolto. “Ma oggi è anche un’occasione per celebrare altri 3 giornalisti scomparsi recentemente dei quali tutti noi serbiamo un bellissimo ricordo – ha proseguito Francesco Gazzetti – quali Massimo Masiero, Paola Nappi e Pierluigi Boroni. Di Massimo non dimenticheremo mai il suo alto grado di professionalità e l’amore verso il suo lavoro, di Paola ricorderemo sempre la sua grande voglia di fare e la sua intraprendenza e di Pierluigi non ci stancheremo mai di rammentare il suo travolgente sorriso e la sua allegria contagiosa”.
Parole ampiamente confermate da Elisabetta Cosci, vice presidente dell’Ordine Nazionale dei Giornalisti, che ha dichiarato di voler inoltrare la proposta di patrocinare il Premio De Majo dall’Ordine Nazionale. Arrivato il momento della premiazione, sono stati presentati i due vincitori: Nicolò Cecioni, giovane giornalista livornese, grande amante e documentatore della Coppa Barontini e delle gare remiere, passione condivisa da Luciano, e Valter Rizzo, giornalista siciliano del Tg3 e autore di un recente documentario sull’esperienza di 570 ragazzi in visita ai campi di sterminio di Auschwitz e Birkenau. “Purtroppo ho avuto poco tempo per conoscere Luciano – ha esordito Cecioni – ma spero che questo premio mi possa un giorno dare la possibilità di scrivere come scriveva lui. Confido nell’utilità della lettura dei suoi articoli, dalla politica allo sport, perché fanno bene e descrivono in maniera chiara e puntuale il mondo con un’attualità sorprendente”.
Dello stesso avviso Rizzo, che ha voluto ringraziare gli organizzatori del premio per l’importante riconoscimento, raccontando anche da dove è nato il suo lavoro documentaristico sul giorno della memoria e le emozioni provate nel realizzarlo. In chiusura ha preso in mano il microfono il collega Alessandro Guarducci per fare un saluto a Luciano. “Il premio è per tutti noi per essere stati suoi amici e colleghi – ha detto Guarducci – Per tutta la città Luciano De Majo dovrà rimanere un simbolo di impegno ed esempio per tutti coloro che vorranno approcciarsi a questa meravigliosa professione.”

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